Itinerario Borgo di Ischia Ponte
1. Palazzo Scalfati
2. Seminario
3. Palazzo Corteglia
4. Palazzo Malcovati
5. Palazzetto Onorato
6. Cattedrale e Torre Campanaria
7. Palazzetto
8. Casetta con cortile
9. Casa con archetti
10. Torre dell' Orologio
11. Palazzo Lauro
12. Santa Maria di Costantinopoli
13. Chiesa dello Spirito Santo
14. Palazzo Lanfreschi
15. Complesso Edilizio
1. Palazzo Scalfati
Periodo: inizio del XVIII° secolo.
Destinazione originaria: abitazione.
Destinazione attuale: abitazione.
Copertura: piana a terrazzo.
Volte o solai: volte a botte, solai in legno.
Scale: scala a doppia rampa.
Tecniche murarie: muratura in pietrame di tufo e pietra lavica con intonaco dipinto.
Pavimenti: Riggiole e mattoni in cotto.
Decorazioni esterne: stucchi, stemma in marmo.
Palazzo Scalfati - via L. Mazzella
Nella veduta dell'Hackert risalente al 1789, il palazzo Scalfati era ad un solo piano e affiancato da loggette sui prospetti
laterali, una delle quali inglobata tra le fabbriche in seguito all'ampliamento dell'attiguo Seminario.
La facciata dell'edificio è caratterizzata dall'ampio fornice dell'ingresso rivestito di intonaco e finto bugnato, fortemente aggettante al punto da permettere l'appoggio del balcone centrale del primo piano.
Il piano nobile è molto alto: il piano ammezzato dispone infatti dell'apertura di balconi.
Al secondo piano finestre e balconi si alternano in un rigido e sobrio schema compositivo.
Glossario:
Loggetta: piccolo edificio aperto su uno o più lati, con archi sorretti da pilastri o colonne.
Fornice: l'ampiezza dell'apertura di un arco o di una finestra ad arco.
Bugnato: paramento murario a elementi sporgenti usato come cornice di portali, finestre e a delimitazione angolare di prospetti.
Aggettante: sporgente.
2. Seminario
Periodo: 1741/1823.
Destinazione originaria: seminario.
Destinazione attuale: vescovado.
Copertura: piana a terrazzo.
Volte o solai: volte a padigione, solaio piano.
Scale: scala a tre rampe.
Tecniche murarie: muratura in pietrame di tufo con intonaco dipinto.
Pavimenti: mattonelle.
Decorazioni esterne: stucchi decorativi.
Seminario - via L. Mazzella
L'edificio ha assolto alla sua funzione originaria l'ultima volta agli inizi del novecendo per poi essere convertito nel tutt'ora attivo vescovado.
La costruzione è di due piani lungo i quali sono distribuiti due ordini di finestre rettangolari. Quelle del primo piano sono sormontate da timpani triangolari con cornici in stucco, quelle del secondo da semplici mensole aggettanti. C'è un solo balcone al primo piano, in corrispondenza del fornice d'ingresso, che presenta una doppia modanatura con due timpani sovrapposti con al centro la conchiglia con il vertice in alto.
Lungo la facciata due fasce di stucco bianco decorate con bugne lisce e a punta di diamante alternate segnano il limite dell'edificazione originaria, ampliata nel 1823 come è riportato nella chiave d'arco del portale piccolo.
Glossario:
Timpano: spazio interno del frontone delimitato dalla cornice.
Modanatura: elemento architettonico decorativo che forma motivo rettilineo contino, lungo il margine di una struttura. Possono avere varia sagoma o profilo.
Bugne: pietre squadrate in modo più o meno regolare, sporgenti da una superficie muraria e distaccati uno dall'altro mediante smussatura degli spigoli.
Chiave d'arco: la pietra che chiude al sommo l'arcata fungendo da perno all'intera struttura. E' formata da un elemento cuneiforme ornato talvolta di motivo plastico.
3. Palazzo Corteglia
Periodo: XVI° secolo.
Destinazione originaria: edificio religioso.
Destinazione attuale: edificio religioso.
Copertura: tetto a spiovente, scodella estradossata.
Volte o solai: volte a botte lunettata.
Scale: scala a dua rampanti.
Tecniche murarie: muratura in pietrame di tufo e pietra lavica con intonaco dipinto.
Pavimenti: quadrotti in marmo.
Decorazioni esterne: stucchi decorativi.
Confraternita di S.M. di Costantinopoli - via L. Mazzella
La particolarità del palazzo è il suo portale, lievemente aggettante e delimiato da una cornice piana. Sul fornice d'ingresso spicca un ricco fastigio plastico decorato in stucco bianco che funge da cornice allo stemma gentilizio della famiglia. La cornice si sviluppa in alto per ospitare una finestra ad arco ribassato su cui la cornice termina con la conchiglia con il vertice in alto.
Oltre l'ingresso una scalinata conduce al cortile interno sul cui lato è disposto il porticato che sorregge il ballatoio da cui varie scale conducono agli appartamenti.
Glossario:
Fastigio: la parte terminante di una struttura, sinonimo di frontone.
4. Palazzo Malcovati
Periodo: Seconda metà del XVI° sec.
Destinazione originaria: torre di difesa.
Destinazione attuale: abitazione.
Copertura: a tetto e a terrazzo.
Volte o solai: a padiglione.
Scale: Scala a doppia rampa.
Tecniche murarie: Muratura in pietra lavica con intonaco a vista.
Pavimenti: mattoni, cotto.
Decorazioni esterne: portale in piperno.
Arredamenti: incisione del Castello Aragonese di Ph. Hackert.
Palazzo Malcovati - via Marina
Il Palazzo Malcovati sorge sulla primitiva torre costiera costruita da Orazio Tuttavilla, governatore dell'isola, nella seconda metà del cinquecento in seguito a un'ordinanza della Regia Corte di Napoli del 1563 che favoriva la costruzione di torri marittime per la difesa dai corsari.
Il territorio fu concesso dagli Agostniani per la custodia del borgo e del convento ma già nel 1675 la torre era passata ad un privato ed era stata ampliata.
In una veduta dell'Hackert datata 1789 si possono vedere le costruzioni laterali mentre in un disegno di P.Mattei del 1847 queste avevano già raggiunto l'altezza della torre.
Si accede all'edificio tramite due accessi, uno dal lato del mare attraverso una rampa di gradini scavati nella roccia, l'altro nella facciata opposta attraverso un portone di piperno che si apre sulla piazzetta.
5. Palazzetto Onorato
Periodo:XVIII° sec.
Destinazione originaria: abitazione.
Destinazione attuale: abitazione.
Copertura: piana e a terrazzo.
Volte o solai: a padiglione.
Scale: a tre rampe.
Tecniche murarie: muratura in pietra di tufo e pietra lavica con intonaco dipinto.
Pavimenti: mattonelle e cotto.
Decorazioni esterne: cornici e timpani in stucco.
Strutture sotterranee: cantine.
Palazzo Onorato - via L. Mazzella
L'edificio a due piani si sviluppa su pianta a "L" e vi si accede attraverso due ingressi, uno su Vico Marina, l'altro su Vico Stradone.
In origine la facciata sul mare presentava un ampio loggiato con arconi aperti, oggi parzialmente chiusi mediante tompagnature.
Fu costruito nella seconda metà del Settecento dalla famiglia Buonocore e in seguito alle nozze della giovane ereditiera Marianna con Nicola Onorato, il palazzo acquistò il nome da quest'ultimo.
Nella prima metà dell'Ottocento vi abitò l'arciprete Vincenzo Onorato, autore di un importante manoscritto chiamato "Ragguaglio Historico topografico dell'Isola d'Ischia".
Insieme a Palazzo Malcovati, l'edificio ha un'ubicazione di rilievo dal punto di vista pesaggistico.
Tompagnatura: chiusura di un vano mediante la costruzione di pareti.
Navata: spazio longitudinale compreso tra due file di colonne, pilastre o i muri perimetrali.
Abside: vano a forma semicircolare coperto da una volta a quarto di sfera.
Tamburo: la struttura alla base di una cupola.
Transetto: la navata trasversale che interseca le navate longitudinali nei pressi dell'abside.
Presbiterio: parte della chiesa riservata al clero officiante separata da una bassa recinsione.
Archetti pensili: serie di piccoli archi sospesi su mensole o privi di appoggio visibile.
Lanterna: struttura architettonica posta a coronamento di una cupola.