Ischia e la
sua Storia |
Lo stanziamento
phitecusano a Lacco Ameno non manca di riflessi
sull'isola, tanto che sono stati rinvenuti reperti
datati VI-V secolo a.C. presso la collina di San
Pietro, che rappresentava l'acropoli della comunità
greca. Essa scomparve nel III-II secolo a.C., quando
un'eruzione provocò la formazione del Montagnone
e lo sprofondamento del piccolo abitato nella concavità
che costituì fino al 1854, il "Lago
del Bagno", l'attuale porto d'Ischia. Reperti
ritrovati a Citara, Cartaromana, Casamicciola, Noja,
Toccaneto e piano San Paolo hanno fatto ipotizzare
una rete di piccoli villaggi sparsi sull'isola.
Il primo riferimento al nome "Aenaria"
si trova nello scrittore latino Livio, che lo cita
insieme a Phitecusa, per indicare i due nuclei dell'isola.
Nel 1971, nello specchio d'acqua fra il Castello
e gli scogli di Sant'Anna, sono venute alla luce
testimonianze di un insediamento, ellenistico-romano,
che si salda con le propaggini del Castello, estendendosi
oltre Ischia Ponte, termina alla Mandra. Dovette
essere un'area ben organizzata a livello commerciale.
Secondo il Monti vi erano fabbriche di terrecotte,
botteghe per la lavorazione dei metalli, poiché
sono state trovate grandi quantità di materie
prime (galena, stagno, rame) e attrezzi impiegati
durante la lavorazione, come macine e frantoi, bacinelle,
mestoli per il piombo. |
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