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Vini d'Ischia, un'antica tradizione che si rinnova nel tempo
Attorno al
700 a.C. gli Eubei sbarcano ad Ischia e
trasformano l'isola nel primo insediamento
della Magna Grecia. Vi portano usi e costumi
dell'evoluta civilt� ellenica, tra i quali
la coltivazione della vite, segnandone
per sempre l'alta vocazione. Le cantine
vinicole ischitane si propongono di conservare
inalterata questa antica tradizione.
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Dalle
ricche terre vulcaniche, il caldo sole,
la brezza marina, i profumi della macchia
mediterranea, i
contadini allevano la vite seguendo il
metodo classico del
guyot. Diverse sono la variet� delle
uve coltivate, dal tipico vitigno Biancolella,
che probabilmente pervenutoci dalla Corsica,
oggi trova in Ischia uno dei pochi se non
unico luogo di allevamento di questa particolare
qualit� di vite. Il forastera, p�ndant del
Biancolella, come vitigno bianco dell�isola
d�Ischia, � alla base dell�Ischia Bianco,
e dell�omonimo Forastera d�Ischia, il suo
nome deriva probabilmente da un�origine
�forestiera� di questo vitigno. La Guarnaccia
e il Per�� Palummo ( pie� di rosso) sono
le uve rosse alla base dell�Ischia Rosso
e del Per�� Palummo. Gi� nel 1966, con speciale
decreto viene promulgata la D.O.C. alla
casa vinicola D�Ambra, viene concesso in
esclusiva di affiancare alla denominazione
Ischia il nome dei vitigni biancolella,
forastera e per�� palummo di cui erano gi�
da tanto tempo noti produttori isolani.
Una condizione privilegiata che dur� sino
all�approvazione della nuova legge sulle
denominazioni d�origine, la L.164/92. La
tipicit� dei vini ischitani si riscontra
nei loro profumi, l�origano, il rosmarino,
la ginestra, il finocchio selvatico, l�erba
di campagna influenzano l�aroma dei vini
donandogli caratteristiche organolettiche
tipiche della zona. Se venite ad Ischia,
non perdetevi una degustazione dei vini
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