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I boschi, i giardini e le pinete dell’isola d’Ischia
Note sono a tutti gli isolani,
le fortune dei proprietari terrieri delle
zone di Citara e dei Maronti. Delle vere
conche d’oro, per l’alta produttività dei
suoi terreni e per il microclima locale,
in gran parte dovuto alle calde falde acquifere
del sottosuolo che consentivano una produzione
ortofrutticola eccezionale ed una maturazione
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anticipata, le cosi dette primizie, garantendo
guadagni eccezionali.Due diverse eruzioni
vulcaniche, la prima dal cratere di “Caccaviello”
ha dato luogo alla collina di Zaro,
al confine nord del
comune di Forio, un’ampia zona di roccia
granitica, con una vegetazione di
lecci e macchia mediterranea molto lussureggiante.
L'ultima colata lavica verificatasi nel
1302 devastò tutta la parte Nord Orientale
dell'isola rendendo il suo aspetto lugubre,
tanto che gli isolani denominarono l'intera
zona "Arso". 5 secoli dopo (1850)
il Re Francesco I convocò il botanico di
corte Giovanni Gussone e gli diede l'incarico
di ricoprire di verde quel paesaggio terrificante.
Le varietà prescelte furono le Conifere,
piante poco esigenti, ed in particolare
il
pino domestico (Pinus pinea L.). Successivamente
all'ombra di questa
pineta si sviluppò un insieme di piante
arbustive tipiche dell'ambiente mediterraneo.
Esse trovarono un habitat davvero ideale,
per cui la loro conformazione è talmente
bella e rigogliosa da risultare unica nel
suo genere. Per chi ama la natura, da non
perdere sono sicuramente anche i
bei castagneti del monte epomeo, il
bosco dei
Frassitelli, le escursioni lungo i
sentieri della lucertola, una visita
al giardino della
mortella e tanto altro che troverete
ben dettagliato nella sezione natura di
www.ischia.it
e sulla nostra pratica guida su Ischia.
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