Descrizione
I Russo nella prima metà del ‘600, vi fondarono la chiesetta con due cellette per gli eremiti. La chiesetta, dedicata alla Madonna di Montevergine, fu ampliata agli inizi dell’800 da un certo Baldino eremita. L’altare e la balaustra, rimossa in tempi recenti, con lo stemma dei Siniscalchi, erano di marmi policromi, risalenti alla metà del XVIII secolo. Stucchi dello stuccatore Domenico Savino, decoravano le pareti e la volta e ancora oggi si possono ammirare nelle ghirlande d’edera, di quercia, di rose e di stelle. Sull’altare pendeva una tela della Madonna e Santi del secolo XVIII che tuttora è esposta alla venerazione dei fedeli. La chiesa in genere era chiusa ed era aperta per accogliere i pellegrini che da ogni parte delle isole d’Ischia e Procida, in occasione della festività dell’8 settembre (natività di Maria), si recavano numerosi sulla collinetta dello Schiappone. Prima del 15 marzo 1953, quando il vescovo E.De Laurentis la elevò a parrocchia con il titolo di Santa Maria di Montevergine e la affidò al giovane sacerdote don Luigi Di Iorio che ne prese possesso il successivo il 19 marzo, la chiesetta dello Schiappone fu servita dagli eremiti.