Descrizione
Inglobata tra il Convento francescano e l'Arciconfraternita di Santa Maria Visitapoveri, all'esterno si presenta come un edificio semplice, senza cimasa, frontone e cornicione. Probabilmente il frontone originario è stato demolito nel 1809, in seguito all'emanazione delle leggi repressive di Gioacchino Murat. L'interno della Chiesa è ad una sola navata, con abside, senza transetto. Lungo la parete destra della navata si aprono quattro cappelle, comunicanti tra loro, attraverso uno stretto passaggio. Il soffitto è a botte ed è riccamente decorato di stucchi. Nella zona absidale presenta una finestra a forma concavo convessa. Nelle cappelle al lato destro sono conservati i pavimenti originali. Il materiale con cui è stata costruita la Chiesa è pietrame di tufo con intonaco dipinto. In chiesa troviamo: tele bellissime della” Via Crucis” del XVIII sec., un dipinto di pittore ignoto del seicento rappresenta un “ Miracolo di Santa Chiara”, pala settecentesca, attribuita ad un allievo di Luca Giordano, illustra il “perdono d’Assisi”, un dipinto “Deposizione” di Massimo Stanzione della metà del XVII sec.,”la Nascita della vergine “ di Carlo Ferrazzano (1768), due dipinti “Adorazione del pastori” Ferrazzano e “Annunciazione” Massimo Stanzione, statua del Santo scultore ignoto del 1723, dipinti di Filippo Ceppaluni (1723) “Miracolo di S. Antonio” “S. Antonio predica ai pesci”, una tela di Evangelista Schiano (1777) raffigurante la “scena del Calvario “su cui è sovrapposta un crocifisso ligneo policromo, sei dipinti del Ceppaluni “la Pietà”, “ Deposizione”, “ Nascita della Vergine “, “l’Annunciazione”, “Estasi di S. Francesco “, “S. Francesco riceve le stimmate”.

Notizie storico-critiche
Fondata dopo la creazione del convento dei Francescani Riformati, fu realizzata nel 1646 con il contributo del popolo e dell'Università di Forio, per adempiere ad un voto fatto in occasione della peste, che infuriò in quel periodo a Forio. Gli Agostiniani furono allontanati dal convento del Soccorso in seguito alla bolla «inter coetera» emanata nel 1649 da Innocenzo X e i Francescani ebbero campo libero nell'opera di sostegno spirituale della comunità foriana, nello spirito della Controriforma e del rinnovamento della Chiesa. In tale ottica si collocano i continui aiuti che l'Università di Forio concede al convento e alla chiesa dei francescani (Delizia, p. 219), che si addossa a quella di Visitapoveri. E per poterla costruire l'Arciconfraternita cedette un fabbricato di tre stanze, in cambio del quale l'Università si impegnò a costruire una cappella con una fossa comune per seppellirvi i confratelli (Delizia, p. 220 e Di Lustro, p. 29, p. 31). Nel 1866 vennero interrotte le attività religiose per la legge di soppressione dei monasteri; così l’ala occidentale con il chiostro veniva destinata a Palazzo Municipale, mentre la chiesa e alcuni locali retrostanti restavano ai pochi frati.