Descrizione
Il primo documento che ci parla dell’esistenza del luogo consacrato risale al 1712.
Nel 1883 il terremoto danneggiò gravemente il tempietto, ma le funzioni religiose continuarono a svolgersi regolarmente, dopo sommari lavori di restauri.
Nel 1966 l’antica chiesetta, forse giudicata pericolante e troppo angusta per accogliere l’accresciuta popolazione del Fango, fu completamente demolita e ricostruita dalle fondamenta. Fu riaperta al culto tre anni dopo, con una solenne funzione liturgica tenuta del clero di Lacco Ameno.
La chiesa oggi al visitatore si presenta senza eccessive pretese artistiche. La facciata, priva di frontone e di motivi ornamentali, termina con un marcapiano curvilineo. L’ingresso è contrassegnato da un bel portale settecentesco in pietra lavica.
Sulla destra s’innalza un campanile con orologio e tre campane, realizzato nel 1973; l’interno si presenta a navata unica e pianta pentagonale.
Le opere d’arte: statua lignea di San Giuseppe del settecento, tela di Eugenio Saviano (1970), statua di Santa Rita, stampa dell’800, dipinto ad olio del pittore ischiatano Mario Mazzella.