Pizzi Bianchi
Pizzi Bianchi
Uno scenario unico, in continua evoluzione, il suo aspetto, scolpito da secoli di piogge e venti, cambia di continuo. Un luogo eccezionale, sconosciuto alla maggior parte degli isolani, un paesaggio incantato, ricco di storia e di tradizioni. Nel comune di Serrara Fontana, dalla frazione di Noia, attraverso una vecchia mulattiera, seguendo un percorso non segnalato ma, ricco dei segni di un’isola che per secoli era conosciuta oltre che per le sue acque curative, anche per le sue fertili terre e per la ricchezza dei suoi frutti. Non è difficile incontrare lungo la strada terrazzamenti ancora coltivati a Vite ed antiche cantine scavate nel morbido tufo, purtroppo non molto resistente alle intemperie ed all’erosione del tempo. Terminata la mulattiera, seguendo un sentiero non molto agevole, si giunge ai Pizzi Bianchi, un luogo irreale per l’isola d’Ischia, un gioco della natura particolarmente bello e gradevole alla vista, un gruppo di pizzi che fuoriescono dal terreno di un colore perfettamente bianco, candidi e delicati, con una pietra che fa da cappello, modellati dal vento e dalla pioggia e dagli stessi distrutti nel tempo. Un luogo che cambia di continuo, se siete fortunati potrete vedere pizzi, alti anche cinque o sei metri. Tutt’intorno c’è un’ambiente non meno interessante, una collina, un tempo coltivata a vigneto, ora ricoperta da verdi erbe mediterranee, segni di pastori e di grandi greggi di pecore e caprette, un boschetto di querce a strapiombo su un burrone alto più di cento metri, scavato dallo scorrere delle acque della nota sorgente di olmitello e più giù seguendo il sentiero ed attraversando dei terreni privati, se non si incontrano lungo il cammino cancelli chiusi si può giungere fino alla spiaggia dei maronti.
Durante questa passeggiata in discesa, la guida descriverà le rovine d’una vecchia polveriera site sull’isolotto di S. Angelo, fino ad attraversare il vecchio villaggio dei pescatori per poi arrivare a Fumarole, dove coceremo patate ed uova sotto la sabbia a 100°C.
Alle antiche grotte di Cavascura, realizzate dai romani, sarà possibile fare dei trattamenti termali proprio come facevano quasi duemila anni addietro, per le buone condizioni in cui si conservano. La guida descriverà le caratteristiche terapeutiche dell’acqua di Cavascura, che saranno poi confrontate con quelle dell’Olmitello che visiteremo lungo il percorso.
Grafico
Info
Punto di partenza: Fraz. di Noia comune di Serrara Fontana
Punto di Arrivo: La spiaggia dei maronti all'olmitello se il sentiero è accessibile.
Durata: 5 ore c.a.
Tempo di cammino: 65 minuti.
Difficoltà: Bassa.
Seggerimenti: Scarpe da trekking o comode, acqua, costume da bagno, crema solare protettiva.
Supplementi: Ingresso alle terme di Cavascura.
Linee bus: 11 - 9 - CD - CS
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