Storia
Viaggiò con la sua famiglia nell'ottobre del 1827 da Milano a Firenze. L'anno successivo andò con una feluca genovese a Napoli, poi attraversò il golfo e venne ad Ischia, approdò al Borgo d'Ischia, dove il castello esercitò una profonda impressione su Cooper, egli scrisse nelle sue memorie: "Si offrì a noi uno scenario che somigliava più ad un quadro fantastico che alla realtà del nostro mondo quotidiano".
Svizzero, nato nel 1805 e nel 1831 era già professore di storia naturali. Venne ad Ischia per la sua natura vulcanica, alloggiò ai bagni (zona vicino all'attuale porto). Al suo arrivo si affrettò subito per la lava dell'Arso, poi salì sui due vulcani vicini, il Rotaro e il Montagnone. Visitò anche il castello dove lo interessarono tra l'altro anche il modo come i numerosi detenuti erano alloggiati e l'ospedale a loro destinato.
Poeta romantico che si interessò particolarmente di biologia e di anatomia comparata. Nel giugno del 1824 venne a Casamicciola, sperava, purtroppo invano, di trovare nelle terme rimedio ad un ostinato dolore.
Delle bellezze d'Ischia nei quattro mesi che soggiornò sull'isola, aveva visto solo l'ampia veduta che gli offriva l'abitazione. Soprattutto la sera, quando il cielo s'infiammava a occidente, lo impressionava profondamente. Così avvenne, che raccontasse solo della vita con i suoi semplici e onesti coinquilini e delle visite che gli venivano fatte di tanto in tanto dai vicini.
Venne ad Ischia nel dicembre del 1820. Esistono tre paesaggi, che rappresentano tutti i particolari del tratto Perrone - Lacco Ameno.
Nato in Renania, aveva studiato filologia e storia e insegnò poi in diverse città tedesche. Venne ad Ischia e trascorse in gran parte l'estate del 1834, abitava a Casamicciola. Mayer è tra i piu antichi visitatori di Ischia, l'unico che parla della 'NDREZZATA, antica danza guerriera con spade eseguita ancora oggi a Barano; Mayer apprezza il fascino dell'isola, nel suo libro scrisse che le altre isole sono soltanto dei satelliti di Ischia.
Fu un noto paesaggista, nato a Parigi nel 1781. Nel 1824 diventò ispettore generale delle belle arti a Parigi. I suoi quadri e disegni si trovano in molti musei della Francia. Tra il 1824 e il 1825 il conte abitò a Casamicciola, sotto la Sentinella, attraversò l'isola in tutte le direzioni, dipingendo e disegnando.
Soggiornò ad Ischia nel 1852 o nel 1853, a Casamicciola nella pensione "Casa Purgatorio". Egli disse che la veduta che si aveva era la più bella che la terra poteva offrire ad occhio umano.
Pittore, venne nel 1821 a Ischia. Dai suoi quadri promana la gioia per i costumi così variopinti del tempo, ma anche il sentimentalismo malinconico che non lo abbandonava mai.
Lili e Bernhard Klein e Gustav e Wilhelmine Parthey sono due coppie di giovani sposi in viaggio di nozze a Napoli e a Ischia. Sbarcarono a Casamicciola e alloggiarono alla Sentinella. Fecero un'escursione sull'Epomeo, salirono fino la cima che era del tutto spoglia, ma che visione (un paradiso verde fiorito circondato dall'ampio mare azzurro).
Appartenevano ai viaggiatori benestanti di quel tempo. Visitarono anche Ischia, dissero che era un angolo magnifico e il piacere del soggiorno non era senza fascino. A sera di ritorno dalle escursioni incontravano gruppi di tre quattro persone che sedevano davanti alle case e cantavano al suono della chitarra canzoni napoletane e altri gruppi ballavano la tarantella. I Blessington definivano questi spettacoli gioiosi e la gente era sempre gentile.
Era un sacerdote che pubblicò i suoi ricordi di viaggio in un libro di due volumi. Si definisce un viaggiatore seriamente interessato che osserva con occhi aperti paesi e gente.
Paolo Buchner nasce a Norimberga, Baviera, il 12.4.1886 e muore ad Ischia il 19.10.1978. Egli frequenter? l?universit? di Monaco si laurea con una tesi sugli eteronomosomi degli ortotteri. Nel 1910, grazie a una borsa di studio, egli viene a Napoli per approfondire Ie sue ricerche presso la stazione zoologica della citt?. II giovane studioso rimane nel capoluogo partenopeo per un anno e ha modo di fare qualche gita nella nostra isola. II viaggio in Italia sar? la causa involontaria per la quale conoscer? la sua futura moglie, la signora Miliana, giovane allieva di belle arti di Gorizia. II giovane studioso prender? lezioni di italiano da lei sposandola nel 1913; l?anno successivo nascer? il loro unico figliuolo Giorgio, il futuro archeologo. Paolo Buchner avr? una brillante carriera universitaria, nel 1927 acquista un terreno sulla collina di Sant?Alessandro, qui dal 1928 al 1930 far? costruire la sua casa in puro stile mediterraneo. Si stabilir? definitivamente a Ischia nel 1944. Nel 1939 egli comincer? ad appassionarsi al passato e alla natura dell?isola d?lschia e pubblicher? Case di pietra ad Ischia.
Paolo Buchner con le sue opere che hanno come oggetto di ricerca l?isola d?Ischia, pu? a buon diritto far parte di quel gruppo di scrittori di cose isolane, che nel corso dei secoli hanno dedicato i loro studi alla conoscenza sul piano scientifico e storico della verde Aenaria. Egli aveva voluto inserire nei momenti di sosta dai suoi dotti e impegnativi studi scientifici e dalle importanti ricerche sperimentali, l?interesse per la storia, la geologia, l?archeologia dell?isola d?Ischia. Lo studioso indaga sulla storia naturale della nostra terra e nel 1943 terr? una conferenza all?Universit? di Milano che ha come oggetto la formazione e lo sviluppo dell?isola d?Ischia.
Paolo Buchner pubblicher? anche una Storia delle terme di Porto d?Ischia ben conoscendo l?importanza secolare delle due fonti Formiello e Fontana. Nel 1971, dar? ancora un ulteriore contributo realizzando uno studio monografico su Jacques E. Chevalley de Rivaz, il medico franco-svizzero della corte borbonica che preferir? rimanervi dando un forte impulso al nostro termalismo con un contributo personale che ? all?avanguardia.
Nel 1944, insieme con mons. Buonocore e altri cinque intellettuali di grande levatura, sar? uno dei fondatori del Centro Studi sull?Isola d?Ischia.
Paolo Buchner, ottenne validi riconoscimenti da pi? parti per il suo contributo dato alla ricerca scientifica; gli saranno conferire tre lauree ?honoris causa? (in medicina nel 1958; in scienze biologiche nel 1959; in scienze naturali nel 1960). Nella quiete della bellissima villa con davanti orizzonti magnifici, in questa dimora fatta proprio per lo studio e per ascoltare l?ispirazione e le voci, nasce Gast auf Ischia pensato e maturato negli anni ?60 e pubblicato nel 1968. L?opera si pu? considerare l?espressione pi? tangibile di quell?amore a prima vista che lo studioso prov? per questa terra ancora incontaminata.
L'esimio professore svevo di diritto e leader del liberalismo, nei suoi ricordi di vita scrive di una escursione ad Ischia che fece con due altri tedeschi nel 1842. Approdarono al Castello e presero la strada per la locanda del "Tenente". Mohl e i suoi amici furono incantati dal silenzio e dalla calma straordinaria dell'isola. A Forio ebbero l'opportunità di ammirare le donne nei loro veli, le giacche riccamente ricamate con fili d'oro e molti ornamenti ugualmente d'oro.
Rudolf Pointer nacque a Zadar in ex Jugoslavia nel 1907, ma è sempre vissuto a Graz (Austria) e a Forio. Pittore autodidatta e professore di disegno, si impose all'attenzione dei critici e degli studiosi per la sua capacità di rappresentare un mondo interiore ricco di suggestioni, di immagini surreali, di figure simboliche, di evocazioni fantastiche. Una bella critica d'arte sulla pittura di Pointer fu scritta dalla pittrice Teresa Coppa nell'autunno del 1981 sul Settimanale d'Ischia.
Nacque nel 1813 a Dorpat, figlio di un erudito studioso, studiò nella sua patria filologia e storia e continuò i suoi studi all'università di Berlino. Venne ad Ischia nel 1860; nel suo diario ci sono annotazioni riguardante l'isola.
Probabilmente venne ad Ischia nel 1826, alloggiò a Lacco presso il nobile Tommaso de Biasi. Furono giorni splendidi quelli che Ludemann potè trascorrere a Ischia; giri in barca lungo le grotte e gli scogli, bagni in mare, caccia a conigli e fagiani. Salì sull'Epomeo per vedere il sorgere del sole e lo descrive con parole forbite.
Bergsoe si era laureato in zoologia all'università di Coopenghen, era uno scrittore che parlava della sua vita in modo divertente.
Ibsen lo aveva conosciuto, durante un soggiorno romano, i due strinsero un'amicizia molto profonda. Vennero ad Ischia nel 1867. Ibsen era venuto per lavorare e solo verso sera si dedicava all'amico per fare una passeggiata, Bergsoe ci racconta
che le passeggiate serali erano sempre le stesse, solo in rara occasione riuscivano a cambiare percorso ma finivano quasi sempre male perché Ibsen si faceva prendere dal panico e aveva costantemente paura della morte. Bergsoe ci riferisce anche che Ibsen non aveva nessuna intezione di conoscere piu a fondo l'isola, era assente da tutto ciò che lo circondava. Bergsoe invece percorreva l'isola con occhi attenti e non c'era niente che non lo interessasse, percorre l'isola con occhi da naturalista, si interessa del mondo animale, la flora, la geologia e descrisse fedelmente il decorso della sua cura termale. Spronato da Ibsen, Bergsoe scrisse un'opera che si chiama "UNA SERA AD ISCHIA".
Giunse a Ischia tra 1828 e 1830. Egli disse che Ischia era dotata di caratteristiche proprie, piena di fascino e di bellezze, era ricca e fertile e possedeva l'acqua calda benefica. Ischia era un pezzo di terra significativo e veniva visitata spesso per le sue acque termali.
Duchessa, figlia dell'ultimo duca di Curlandia. La sua salute non era delle migliori, venne ad Ischia ed i bagni nelle acque termali risultarono benefiche.
Scrittore inglese, nel suo divertente "DOLCE NAPOLI" pubblicato nel 1878 scrisse che ad Ischia c'erano passeggiate più belle, più ombre, più comodità, posta giornaliera e, cosa non trascurabile, anche società migliore, rispetto a Capri.
Un uomo che amò Ischia; era nato a Dresda nel 1838, aveva studiato teologia ma preferì dedicarsi all'attività didattica. Nella sua opera "SOMMERTAGE AUF ISCHIA" si crogiola nei ricordi legati ad alcuni mesi estivi trascorsi nel 1875 a Casamicciola.
Figlio di August e di Ottilie, studiò da solo filosofia e giurisprudenza. Venne ad Ischia due volte; nel 1845 alloggiò per mesi da solo a Casamicciola, nel 1846 con sua madre a Lacco. Il suo stato di salute era precario, aveva segni di malattie nervose, poi cominciò a soffrire di terribili dolori alla faccia.
Fu Seligmann, il medico Viennese che gli consigliò una cura ad Ischia. La cura con l'acqua del Gurgitello non ebbe successo; l'estate successiva decise di tornare ugualmente ad Ischia. Questa volte le cure le fece nelle terme di Santa Restituta, Wolf a causa dei suoi dolori non riuscì a visitare l'isola.
Per qualche anno Auden visse a Berlino, e ritornò in Inghilterra solo negli anni ’30, dove esercitò la professione di maestro elementare e pubblicò la sua seconda raccolta di versi. In pochi anni divenne il portavoce dei giovani poeti inglesi. Dichiaratamente gay, d’idee marxiste, Auden, insieme all’americano T. S. Eliot, a S. Spender e ad altri poeti rivoluzionò la poesia. Auden amava la musicalità dei versi e non a caso la musica fu sempre una sua gran passione. A 28 anni sposò, per farle ottenere la nazionalità inglese, l’intelligente e versatile Erika Mann, alla quale le dedicò la sua terza raccolta di poesie. Nel ’39 lasciò l’Inghilterra per emigrare negli Stati Uniti. Pochi anni dopo lasciò gli USA per il Canada e dopo la fine della seconda guerra mondiale visse tra l’Italia e New York, dove aveva avuto una seconda cattedra. Auden quando era in Italia viveva ad Ischia. S’innamorò subito dell’isola e descrisse in modo fiabesco il forte legame che lo tenne ancorato all’isola per dieci anni.
In quegli anni il poeta intrattenne rapporti cordiali con gli isolani, donò loro un organo per una delle tante chiese di Forio, l’incantesimo si ruppe verso la fine degli anni ’50, quando i microtaxi, le “seicento” e le “vespe” cominciarono a pullulare sulle strade e sulle mulattiere dei comuni isolani. Auden, dopo aver vinto il Premio Feltrinelli abbandonò Forio per rifugiarsi in un villaggio austriaco. Morì a Vienna nel 1973.
Il Bar Internazionale
Com’è allegro e sereno esser seduti
Attorno a un tavolo sotto le stelle estive,
Ridere e chiacchierare sul vino o sugli Strega
Che ci ha portato Vito.
Ma quando la Bellezza passa, ricorda, Forestiero,
In un angolo qui, inevitabili come
La morte o le tasse, a notare il tuo contegno,
Gli occhi di Gisella.
Yankkee, Limey, Kraut, Foriano, Romano,
Signore, Signori, e il terzo Sesso, imitatemi,
Sollevate i bicchieri, bevete alla nostra Ostessa, gridando
“Viva Maria”!
17-9-1953
All’amica Maria, con Amore
W. H. Auden
Bargheer, Eduard (1901-1979). Pittore tedesco. Nel 1925 vinse una borsa di studio per un viaggio in Italia e ne restò affascinato. Nel 1935 giunse per la prima volta a Ischia e si stabilì a Sant'Angelo, dove entrò in amicizia con il connazionale Werner Gilles. Nel 1939 si trasferì a Forio dove prese a dipingere soprattutto pescatori e contadini, e se ne distaccò solo in occasione di sue mostre in Italia e all'estero. «Ama l'isola e l'esplora con l'occhio penetrante dell'artista, paradigmaticamente proponendola per esprimere un inquietante rapporto con la natura e gli uomini. Sfrutta tutte le risorse del mezzo espressivo e consegue risultati di eccezionale valore; sensibile alle suggestioni dei grandi movimenti pittorici del '900 esplora con tutta la sua forza creativa le possibilità che gli si offrono e ricerca le soluzioni più adatte a rendere in termini adeguati la complessità del suo mondo interiore. Eduardo ha scritto P. P. Zivelli ha vissuto tra noi, tra i contadini, i pescatori, gli artigiani, assimilando la nostra cultura, interpretandola e valorizzandola con la sua arte». Nel 1948 il comune di Forio gli conferì la cittadinanza onoraria. Sulla facciata della chiesa di S. Maria di Loreto si ammira un suo mosaico donato al paese. Forio e l'isola lo ricordano spesso con mostre delle sue opere.
Chaplin, Charlie (1889-1977). Attore e regista cinematografico, tra i più grandi protagonisti della storia del cinema, fu ospite a Ischia nel 1957, e al cinema Reginella presentò la prima del suo film Un re a New York. Era solito girare per l'isola sul tipico mezzo di trasporto locale, primo modello di motoretta e microtaxi.
Curie, Sklodowska Marie (1867-1934). Fisico francese, di origine polacca, moglie di Pierre, scopritrice del radium e fondatrice col marito della dottrina della radioattività, fu nel 1918 a Lacco Ameno con una commissione di scienziati per un sopralluogo alle sorgenti radioattive dell'isola d'Ischia, e accompagnata dal prof. Camillo Porlezza, direttore dell'Istituto di Chimica Generale dell'Università di Pisa. Una lapide sulla facciata esterna delle Terme Regina Isabella ne ricorda l'evento.
(Rheydt 1894-1961). Pittore tedesco che compì molti viaggi in Italia (Firenze e Anacapri), Francia e Norvegia; dal 1936 al 1941 visse in Italia (Ischia, Palinuro). Ad Ischia aveva la sua dimora a Sant'Angelo, dove era solito trascorrere i mesi estivi, particolarmente attratto dai luoghi e dalla vita silenziosa e tranquilla. Nella sua casa si radunavano molti altri artisti che avevano ugualmente scelto l'isola per loro felice soggiorno.
(1894-1972). Industriale del gruppo tessile e di abbigliamento risalente al lanificio di Valdarno. Avendo ottenuto la guarigione dell'artrosi con le acque termali dÕIschia, volle contribuire allo sviluppo turistico e promosse ad Ischia, all'inizio degli anni 1950, la ristrutturazione delle Terme Comunali e la costruzione del complesso termale alberghiero Jolly attraverso la società Ciatsa, già presente in molte città italiane con modernissimi alberghi. Nell'aprile del 1957 l'Amm. comunale d'Ischia gli conferì la cittadinanza onoraria.
Direttore dell'Istituto di Chimica Generale dell'Università di Pisa, accompagnò nel 1918 la scienziata Maria Curie in visita alle sorgenti radioattive di Lacco Ameno. Vi ritornò nel 1957 per visitare le nuove Terme e per fare rilevazioni della radioattività termale.
(Trieste 1846-Casamicciola 1928). Fondatore e direttore dell'Osservatorio Geofisico, la cui costruzione fu decisa nel 1885. Ideò la vasca sismica, che ancora oggi si può vedere nelle sale dell'Osservatorio, per registrare le onde sismiche. Confinatosi da se medesimo e per la vita nell'isola, diede prestigio ad un ramo nuovo della scienza. I suoi apparecchi sismici, presentati all'Esposizione di Milano nel 1906, furono premiati con medaglia d'oro.

Nell’estate del 1864 curò con le acque di Gurgitello i postumi della ferita d’Aspromonte.

Giunse ad Ischia nel 1831, era un giovane compositore e un virtuoso suonatore di piano. Venne accompagnato da tre amici, e alloggiarono alla Pannella. Egli purtroppo non riuscì a vedere molto dell'isola per il cattivo tempo, nel suo diario descrisse gli abiti di quel tempo, fece dei disegni purtroppo andati persi.

Venne a Ischia quattro volte. Nel 1830 a causa di una dermatite squamosa al poplite sinistro venne ad Ischia per fare le cure termali. Con lui vennero il suo segretario HEINRICH FAHRBACHER, il pittore e direttore accademico GEORG VON DILLIS e il medico personale consigliere sanitario JOH. BAPTIST WENZL. Fahrbachher pubblicò i suoi ricordi dell'Italia, della Sicilia e della Grecia degli anni 1826-1844.

Angelo Rizzoli nasce a Milano il 31 Ottobre 1889 e muore il 24 Settembre 1970. Editore, produttore cinematografico, mecenate, personaggio titanico.
La sua è una vita eccezionale: dall'orfanotrofio Martinitt al mondo della grande finanza. Conosce i più grandi personaggi della sua epoca, costruisce un impero di proporzioni immense.
Trasforma in oro tutto ciò che tocca. Crea attorno a se una leggenda. Puntuale, concreto, rispettoso delle intelligenze degli altri. Sa di essere il punto di riferimento per la gente che lo inquadra come "benefattore". Non dimentica mai le sue origini e fa dell'impegno sociale un modo naturale di essere.
"Generosità" è forse il termine che meglio inquadra la sua personalità.

Luchino Visconti nasce a Milano nel 1906 e muore a Roma nel 1976. Di origini aristocratiche, s’appassiona al cinema negli anni ‘30: durante un soggiorno parigino, conosce Jean Renoir e ne diviene assistente. Esordisce nella regia con "Ossessione" (1942), che trasferisce su sfondi nostrani il romanzo di James M. Cain "Il postino suona sempre due volte": restituendo alla fisicità due attori di regime come Clara Calamai e Massimo Girotti, collocati in ambienti inusitati dentro una vicenda intrisa di sessualità, egli licenzia un’opera di rottura invisa alle autorità,espressioned’un nuovo modo d’intendere il cinema.
Il periodo più fertile della creatività del Nostro si chiude con "Rocco e i suoi fratelli" (1960), compendio e summa dell’arte sua espressa nelle forme d’un melò a forti tinte, ove si narra del disfacimento d’una famiglia di origine contadina nel contatto con la città. Memore di Mann e Dostoevskij, il regista milanese colloca i suoi tragici personaggi fra Mito e Storia, dando così loro carattere di acronotopicità e regalandoci immagini indimenticabili.
Di qui in avanti, l’indiscutibile magistero del cineasta milanese si piegherà ad operazioni più o meno di maniera: non per questo mancheranno esiti splendidi ("Il Gattopardo", 1963, ove nostalgia del passato e consapevolezza ideologica fecondamente s’intrecciano in un racconto impeccabile sotto l’aspetto figurativo) o comunque d’inconsueto respiro (nel ‘73, un "Ludwig" notturno e spettrale, gonfio di pioggia e di sgomento, percorso da lugubri presagi mortuari), ma il versante estetizzante e borghese - che gli varrà la pungente qualifica di "duca arredatore" - finirà per prevalere.
Fuori dal fuoco contingente della polemica politica, egli tornerà ad essere regista più che autore: illustratore di gran rango per un pubblico colto ed esigente, purtroppo sempre più lontano dal flusso della Storia.

William Walton, nato a Oldham il 23 marzo del 1902, ha ricevuto i primi rudimenti dal padre ed ha frequentato il coro della Cattedrale di Oxford. La sua formazione fu essenzialmente da autodidatta, debuttando come compositore a sedici anni con un Quartetto dal sapore tardo-romantico. Si riconosce maggiormente un linguaggio d'avanguardia nelle composizioni del '22-'23 (Quartetto, Toccata). Façade (1923 e revisioni successive)
Ischia premiò l’eccezioinale attività del grande compositore con il trofeo “Onofrio Buonocore” e con una manifestazione concertistica organizzata nella Cattedrale del Castello Aragonese (1982).
Sir William Walton morì a Ischia l’8 marzo 1984 e le sue ceneri riposano nella sua villa, oggi aperta al pubblico grazie alla moglie Lady Walton.