Casa di Pietra del Cuotto
Casa di Pietra del Cuotto
Il grande masso spicca per il colore ocra conferitogli dai licheni che ne ricoprono la superficie. Utilizzato ancora oggi come casa, presenta le caratteristiche tipiche dell'abitazione rurale ischitana. Il piano terra è occupato da un ampio cellaio dotato di condotte d'aria scavate nelle pareti per garantire la ventilazione necessaria alla conservazione del vino; al primo piano si trova l'abitazione vera e propria con i servizi, una scala esterna e una bocca di aerazione a forma di semicupola aperta, detta ventarola; completano la struttura le cisterne interrate. Finestre e aperture sono occultate in modo da mimetizzare l'abitazione e da non alterare la conformazione esterna del masso. L'area circostante mostra gli interventi operati dalle popolazioni rurali per adattare il territorio alle necessità agricole: terrazzamenti delimitati dalle cosiddette "parracine" per la coltivazione della vite, altri massi adattati a vari usi, alcuni utilizzati come cisterne attraverso incisioni sulla superficie per la raccolta dell'acqua, altri come palmenti, vasche, conigliere. Più distante, tra filari di viti, spicca un altro grande masso di forma piramidale; i gradini scolpiti nella roccia testimoniano la sua funzione originaria di punto di avvistamento. Salendo la ripida gradinata, si giungeva sulla sommità del masso, dalla quale si domina il territorio circostante e il mare; proprio in cima è presente una buca circolare utilizzata in origine probabilmente come punto di appoggio per oggetti o per la raccolta di acqua. I massi di osservazione, utilizzati dalle popolazioni rurali a scopo di avvistamento, integravano il sistema difensivo delle torri dislocate per lo più all'interno o nelle vicinanze dei centri abitati.
Notizie storico-critiche
Questa casa di pietra, come le numerose altre disseminate sul territorio foriano, nasce da un'opera di trasformazione e adattamento di massi franati dal monte Epomeo, realizzata dalle comunità contadine autoctone, spinte alla ricerca di nuovi insediamenti dall'incremento demografico e dall'esigenza di aree coltivabili più interne e quindi meno esposte alle incursioni piratesche. L' esistenza di queste abitazioni litiche è attestata da documenti notarili risalenti ai primi decenni del XV sec., ma la loro origine potrebbe essere ancora più antica (cfr. D'Arbitrio, Ziviello, 1991, p. 130). Intorno alla grande casa di pietra del Cuotto era organizzato un insediamento che occupava un'ampia area e comprendeva costruzioni ad uso agricolo e difensivo. Come testimoniano D'Arbitrio e Ziviello nella seconda edizione del loro libro sulle case di pietra ischitane (1991), rispetto al 1982, anno della prima edizione del testo, il complesso del Cuotto ha subito notevoli alterazioni causate da una indiscriminata attività edilizia che ha cancellato antichi sentieri, ricoveri, vasche, palmenti e che minaccia di distruggere "un riferimento storico-urbanistico di notevole rilevanza che testimoniava la complessa struttura di un insediamento agricolo esteso ad una vasta area, esemplare per la compresenza di numerose pertinenze ricavate dai massi ed integrate nella struttura a parracina dei terrazzamenti".
Info
Secolo di fondazione: XV-XVI
Stato di conservazione: Buono
Condizione Giuridica: Proprietà privata
- Richiedi informazioni
-