Escursioni e passeggiate in montagna ad Ischia
Ad Ischia ci sono passeggiate piu belle, piu ombre, piu comodità, e cosa non trascurabile, anche società migliore, rispetto a Capri!
William Starmer
Ischia è un gioiello dalle mille sfaccettature. In ogni angolo di questo paradiso possiamo godere di suggestivi panorami e riscoprire la natura in tutto il suo splendore. Secoli di vita contadina, hanno solcato su colline e pendii, sentieri percorsi in passato da ospiti illustri dell’isola d’Ischia.
Veri e propri trattati, sono stati scritti sulle acque curative di Ischia, famose già ai tempi dei romani, descrivendo minuziosamente, lo splendore dei paesaggi, dei boschi e dei giardini dell’isola. Lettere e poesie, raccontavano di giorni deliziosi trascorsi durante i soggiorni ad Ischia, dai visitatori che la frequentavano, lasciando traccia di un ambiente incantevole, da riscoprire ripercorrendo i sentieri di un tempo.
Allontanandoci dalla parte più civilizzata dell’isola, riscopriamo, attraverso i vecchi sentieri, oasi naturali di una bellezza unica e fazzoletti di terra, coltivati ancora a vite, con le stesse tecniche di mille, duemila anni fa. Le cantine scavate nel morbido tufo verde, le famose parracine a sostegno dei terrazzamenti lungo i pendii del monte, sono le uniche tracce che l’uomo ha lasciato in secoli di convivenza con questa terra.
Rivolgersi alle abili guide locali, o ai consigli degli isolani amanti della natura, è ancora il modo migliore per scoprire e vivere le bellezze dell’isola verde. Se, poi, non trovate nessuno, rivolgetevi pure a Noi, la redazione di Ischia.it è pronta ad esaudire ogni Vostro desiderio.
I boschi i giardini e le pinete dell'isola d'Ischia
La morfologia del suo territorio, a tratti pianeggiante, a tratti collinare e montagnosa, le diverse eruzioni vulcaniche, il calore delle falde termali, la posizione centrale e la forma slanciata del monte Epomeo, hanno fatto in modo che la flora isolana cambi radicalmente a seconda dell’esposizione e della natura del suolo.
Note sono a tutti gli isolani, le fortune dei proprietari terrieri delle zone di Citara e dei Maronti. Delle vere conche d’oro, per l’alta produttività dei suoi terreni e per il microclima locale, in gran parte dovuto alle calde falde acquifere del sottosuolo che consentivano un produzione ortofrutticola eccezionale ed una maturazione anticipata, le cosi dette primizie, garantendo guadagni eccezionali.
Due diverse eruzioni vulcaniche, la prima dal cratere di “Caccaviello” ha dato luogo alla collina di Zaro, al confine nord del comune di Forio, un’ampia zona di roccia granitica, con una vegetazione di lecci e macchia mediterranea molto lussureggiante. Per chi ama la natura, da non perdere sono sicuramente anche i bei castagneti del monte Epomeo, il bosco dei Frassitelli, le escursioni lungo i sentieri della lucertola, una passeggiata al cretaio ed a piano liguori e tanto altro che troverete ben dettagliato nel Nostro sito.
I verdi pendii del monte Epomeo e le colline sottostanti, i versanti nord orientale e nord occidentale dell’isola, sono ricoperti dai sempreverdi boschi di lecci, tipici della macchia mediterranea e dagli stagionali colori dei boschi di castagno. All’ombra di questi magnifici boschi si è sviluppato un sottobosco ricco, a seconda della stagione di funghi, castagne, asparagi selvatici ed erbe, un tempo elementi essenziali della cucina locale.
Da non perdere, per gli amanti delle escursioni all’aria aperta, una bellissima passeggiata tra la macchia mediterranea di Zaro, dove le verdi chiome degli alberi arrivano a diretto contatto con il mare, ed i boschi del cretaio e della Falanga, lungo i verdi pendii del monte Epomeo.
Sul Versante Nord Orientale dell’isola, nei comuni di Ischia, Casamicciola Terme e Barano d’Ischia, le colline e le valli alle pendici del monte epomeo, sono ricoperte a tratti dagli alti fusti e verdi chiome dei pini mediterranei.
L’ultima colata lavica verificatasi nel 1302 devastò tutta la parte Nord Orientale dell’isola rendendo il suo aspetto lugubre, tanto che gli isolani denominarono l’intera zona ‘Arso’. Cnque secoli dopo (1850) il Re Francesco I convocò il botanico di corte Giovanni Gussone e gli diede l’incarico di ricoprire di verde quel paesaggio terrificante. Le varietà prescelte furono le Conifere, piante poco esigenti, ed in particolare il pino domestico (Pinus pinea L.). Successivamente all’ombra di questa pineta si sviluppò un insieme di piante arbustive tipiche dell’ambiente mediterraneo. Esse trovarono un habitat davvero ideale, per cui la loro conformazione è talmente bella e rigogliosa da risultare unica nel suo genere.
Diversi sono i giardini e parchi pubblici realizzati all’ombra dei pini, da non perdere per comode passeggiate con i bambini e momenti di relax.