«È una sera d’autunno, piove, la stazione centrale di Milano è piena di pendolari che tornano a casa dal lavoro. In mezzo alla folla, come se fossero invisibili si muovono otto… dieci ragazzini stranieri di età diverse. Sono guidati da un uomo con un lungo cappotto, una finta pelliccia di tigre, è Sherekhan il trafficante di bambini.
Mentre il gruppo si dirige verso l’uscita uno dei ragazzi scappa nei sotterranei della stazione, si chiama Muli e non vuole più essere costretto sotto la minaccia delle botte a rubare e a mendicare per Sherekhan.
La giungla di Muli è la grande stazione centrale, con i suoi anfratti, i sottopassaggi bui e umidi, dentro cui si muove una umanità con regole di convivenza diverse, dove la legge del più forte è un principio assoluto.
Ma in questo contesto “selvaggio”, Muli riuscirà ad aiutare i suoi amici, e troverà amici veri che lo aiuteranno a fermare Sherekhan».