Per diciannove secoli la folta prateria di Posidonia l’aveva custodita e protetta. E l’antica Aenaria era ormai solo una leggenda. Come l’approdo di Enea, in quella baia accovacciata tra l’isola grande e il Castello Aragonese. Dove nessuno aveva mai trovato tracce della mitica città romana che aveva trasmesso il suo nome all’intera isola. Fino all’estate del 1973, quando due amici, durante un’immersione tra gli Scogli di Sant’Anna, ripescarono una strana “cosa” dall’aspetto antico. Galena, avevano sentenziato gli esperti. Che fosse un primo segno dell’esistenza di Aenaria? La risposta, positiva, arrivò dalle ricerche compiute per tutto il mese di agosto, che riportarono alla luce reperti in grado di testimoniare una città sommersa, precipitosamente abbandonata dagli abitanti tra il 130 e il 150 d.C., prima di essere inesorabilmente inghiottita dal mare.