Un punto di vista colorato tra i vicoli della città turrita, poetico che si ravviva nel flusso della tradizione e nel sole che tramonta sulla riva del mare folgorando con il suo raggio verde chi passeggia sul litorale, sensibile ed empatico perché crea un legame indissolubile tra la gente, la città, la sua storia e chi ne resta rapito. Forio è un racconto che scorre lungo le strade e le rive secolari del tempo. Ed è forse il mese di giugno il più adatto per visitare questa «terra di mezzo», posta tra i promontori di Punta Caruso – conosciuta con il nome di Zaro – e Punta Imperatore.