Ischia, piaceri dimenticati in un’isola da vivere
L’universal giardino di tutta la terra……..
Vedrai con infinita meraviglia, che questa isola contiene quasi come un piccolo giardino tutte quelle circostanze e comportamenti che contiene l’universal giardino di tutta la terra: che il Gran Creatore di tutte le cose ha ordinato per la vita de’ viventi e per istanza dell’uomo, si come in quello si vede, la divisione de’ monti, piani, fonti, fiumi, laghi, mari, isole, penisole, istmi e promontori, non altamente potrà contemplare l’arteficio e architettura di questo piccol giardino, fabbricato e dipinto dal sommo Architetto.
Cosi scriveva Giulio Iasolino nel 1588 nel Suo “De Rimedi Naturali che sono nell’isola di Pithecusa hoggi detta Ischia”, invitando i viaggiatori del cinquecento a visitare un’isola che racchiude in se tutte le meraviglie dell’universo! Ritorna il desiderio di percorrere quei sentieri, quelle stradine e di rivivere le emozioni di allora, la nera terra vulcanica coltivata come un giardino meraviglioso, le prodigiose acque delle Sue sorgenti, i vapori dell’instabile fuoco sotterraneo, la temperata brezza marina, i magnifici paesaggi, spiagge, monti e colline……… Andiamo alla ricerca di quelle antiche emozioni!!!
Il versante meridionale, attualmente il meno sviluppato dell’isola, per la Sua conformazione collinare e per la maggiore distanza dai principali porti dell’isola collocati sul versante settentrionale, era nel cinquecento rinomato per i casali, i giardini, le sorgenti ed i sudatari. Un antico borgo di pescatori ha conservato, nei secoli, la sua caratteristica, costruito su una lingua di sabbia tra l’isola madre e l’isolotto di Sant’Angelo da cui prende il nome, paragonabile per bellezza ai più famosi borghi della vicina costiera Amalfitana, Sant’Angelo è il punto di partenza della nostra domenica ischitana.
E’ una bellissima giornata invernale, parcheggiamo l’auto nel parcheggio appena fuori il borgo di Sant’Angelo, zaini in spalla carichi di teli ed accappatoi, il passeggino per la piccola Candida, un maglione in vita, i giacconi sarebbero di intralcio e possiamo andare. Sono le undici di mattina, il sole brilla sul blu cobalto rendendo il cielo turchese, il paesino è come addormentato, sul nostro cammino incrociamo pochi residenti e qualche turista che si muovono sornioni tra i vicoli del paese, è tutto chiuso per il riposo invernale, solo in piazzetta è possibile trovare un bar ed un ristorante aperto. Visto dall’alto il caratteristico porticciolo con quei massi enormi del molo di sopraflutto e l’ombra dell’isolotto di Sant’Angelo, sembra un laghetto di montagna, svuotato dei pontili e delle barche che lo affollano d’estate.
Il cielo terso ci regala dei colori spettacolari, la chiesetta di San Michele Arcangelo, tirata a lucido per i recenti festeggiamenti del centenario, brilla tra l’azzurro del cielo ed il verde e giallo delle colline circostanti, mentre verso il mare, la vista raggiunge la vicina Capri e la penisola Sorrentina. Imbocchiamo il vicoletto che conduce alla spiaggia dei maronti, la temperatura è perfetta, c’è appena una leggerissima brezza che colora il mare di diverse tonalità di blu, il paesaggio circostante si arricchisce di rosa, la sensazione è di camminare in un acquerello, dove le tonalità dei colori sono perfettamente bilanciate dalle abili mani dei residenti.
A pochi metri dalla spiaggia, del vapore fuoriesce con forza da una vecchia valvola arrugginita, tentativo degli anni cinquanta di sfruttare la forza della natura per produrre energia elettrica, la bocca di Tifeo, cosi era chiamata prima dell’intervento dell’uomo, un geygers naturale, un foro nel terreno da cui fuoriusciva un getto di acqua e vapore che raggiungeva i quaranta metri. A pochi metri di distanza, il calore si diffonde tra la sabbia, dando vita alle famose fumarole dei maronti, molto frequentate sia d’estate, notte e giorno che d’inverno. Abbiamo davanti due chilometri di spiaggia, ma il passeggino si muove con difficoltà tra la sabbia, così optiamo per una stradina secondaria, molto ripida, ma più comoda per i nostri mezzi. Dall’alto del costone godiamo di una vista eccezionale, sulla Nostra sinistra, le colline di Serrara Fontana e Barano, alle nostre spalle Sant’Angelo, alla nostra destra uno strapiombo con la spiaggia ed il mare azzurro e davanti in lontananza l’isolotto di Capri. Ripercorrendo una stradina antica giungiamo alle Terme di Cava Scura, rinomate sin dai tempi dei romani, per la qualità delle Sue acque e da allora rimaste quasi intatte. La sorgente è situata in un canyon scavato nei secoli da un tiepido ruscello, per raggiungerla, dobbiamo risalire dalla spiaggia il corso dell’acqua, lungo le sue sponde naturali. Il percorso non è indicato alla Nostra piccola ospite, cosi decidiamo di continuare il Nostro cammino lungo la spiaggia e di trascorrere la parte centrale di questa magnifica giornata alla Gondola. Un edificio rosso pompeiano, aperto anche d’inverno con piscina termale, sauna naturale in grotta, solarium ed una magnifica terrazza direttamente sulla spiaggia dei maronti. Il luogo è ben frequentato, qualche turista di vecchia data amante dell’isola e molti giovani anche stranieri accompagnati dai locali. Prendiamo dei lettini liberi, ci sistemiamo, ridoniamo al corpo il calore dei raggi del sole e ci apprestiamo a tuffarci nelle calde acque sorgive. Mentre siamo in piscina a ritemprare il corpo, tra una nuotata ed un idromassaggio, osserviamo incuriositi le abitudini dei clienti che uscendo dalla sauna, si affrettano verso la spiaggia e di corsa si tuffano in mare! Una terapia di impatto, dal caldo della sauna al freddo del mare, il funzionamento dell’idroterapia si basa su effetti termici e meccanici. Il sistema nervoso porta gli stimoli percepiti a livello cutaneo all’interno del corpo, stimolando il sistema immunitario, influenzando la secrezione gastrica e ormonale e rinforzando il sistema cardiovascolare. Il calore calma e addolcisce il corpo, rallentando l’attività degli organi interni. Il freddo al contrario stimola e rinvigorisce aumentando l’attività interna. L’alternanza di caldo e freddo diminuisce lo stress e stimola il corpo e la mente. Dobbiamo necessariamente provarla anche Noi, la sauna è una grotta naturale scavata nel tufo, con delle panche ed una pavimentazione in legno, un secchio con dell’acqua ci serve per sciacquare la panca dove ci sediamo, il sistema è molto semplice e naturale, l’acqua termale scorre sotto i Nostri piedi, ed i suoi vapori diffondendosi nella grotta riscaldano i nostri corpi, un mazzetto di foglie di lauro al centro della grotta, aromatizza l’ambiente. Resistiamo circa dieci minuti e poi di corsa a mare, l’impatto è violento ma sento il corpo rinvigorito, ripetiamo il trattamento una seconda volta e poi decidiamo di rilassarci sulla magnifica terrazza degustando una buonissima bruschetta ed una bella birra. Il sole tiepido è appena sufficiente a riscaldarci, i colori sono eccezionali, tutto intorno è pace, la spiaggia deserta, il mare una distesa azzurra che si perde nel cielo turchese, Sant’Angelo sulla destra e capri sulla sinistra fanno da cornice a questo magnifico quadro della natura. Che giornata fantastica che meravigliosa passeggiata e che luogo incantevole, grazie Ischia, grazie a chi la conserva ancora così bella e naturale!