Giuseppe D’Ascia, autore della monumentale ed enciclopedica Storia dell’isola d’Ischia (1867), nasce a Forio il 23 febbraio 1822. A dieci anni perde entrambi i genitori a poca distanza l’uno dall’altro. Studia a Napoli per circa sei anni e nel 1845 sposa Maria Capuano, che muore prematuramente, lasciandolo vedovo e padre di due figli. I dolori non finiscono per lui che nel 1860, dopo essere sopravvissuto ad un’imboscata tesagli da
nemici personali, deve affrontare la perdita del figlio quattordicenne. L’anno successivo sposa Teresa Calise, da cui ha quattro figli. Ricopre tre volte la carica Sindaco di Forio (1861 – 1863, 1868 – 1869, 1870 – 1872) e quella di consigliere provinciale dal 1861 al 1878.
Nel terremoto del 1883 perde la casa e la sua ricca biblioteca, dove conserva manoscritti e documenti rari. Muore a Forio il 7 giugno 1889.
Il suo nome è legato soprattutto alla ricostruzione della Storia dell’isola d’Ischia. Pur con i limiti di un’opera scritta da un consigliere comunale desideroso di rendere un «tributo di affetto alla Patria, la quale, dimenticata da suoi, era stata in qualche parte illustrata da penna straniera», il testo di D’Ascia resta un’opera basilare per quanti vogliano avvicinarsi alla ricostruzione del passato dell’isola. Il volume è strutturato in quattro parti - storia fisica, storia civile, statistica amministrativa ed economica, storia monografica dei sei comuni dell’isola e del Castello di Ischia – ed è il risultato di un intenso lavoro volto, come si legge nella Prefazione, a «dissotterrare tutto quanto riguardava l’isola d’Ischia, sia dalle opere storiche, sia dai cenni pubblicati, dalle memorie edite; sia dagli archivi, dalle cronache, e dalle tradizioni, che oscure restavano, obliate negli ammuffati scaffali di qualche segreteria municipale, o tra le ragnatele di antico libro di memoria di qualche famiglia di quest’Isola».