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IL PRESEPE È UN’ISOLA / 1
L’ISOLA
PRESEPE,
SCOGLIO
NELLO SCOGLIO
di Isabella Marino
o Scoglio. Nelle sue “Rime” è così che la poetessa Vittoria
LColonna soleva definire l’isolotto del Castello a cui era
legata tanta parte della sua vita. E per gli ischitani è tale,
familiarmente, l’intera loro isola, di dura roccia vulcanica
modellata dall’azione incessante degli elementi. Entrambe,
l’insula minor e la maior, sono riprodotte accuratamente in
scala in altri “scogli”, come esperti e appassionati chiamano
in gergo i presepi. Strutture complesse, anche di notevoli
dimensioni, mutuate dalla ultrasecolare tradizione
napoletana di cui rispettano sì l’ispirazione e le tecniche,
ma rivisitandole secondo canoni che immediatamente
ne identificano l’inconfondibile “stile ischitano”. Ricavato
dall’osservazione e rielaborazione degli elementi
caratteristici del territorio. E’ l’isola che si fa presepe,
insomma. E lo scoglio naturale di roccia, terra e mare finisce
racchiuso nello scoglio di cartapesta, sughero e muschio.
Proposto in tante versioni, sempre originali, nelle chiese, nei
borghi, nelle case. In un continuo dialogo e confronto tra
gli scorci ammirati all’esterno e i particolari delle accurate
scenografie presepiali all’interno.