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ISOLA NELL’ISOLA.
Uno splendido esempio del lavoro di Pasquale Di Massa e dell’Associazione ischitana Amici del Presepe
MONUMENTI E SIMBOLI
Irrinunciabile è la presenza del Castello Aragonese. Nei presepi ischitani è un elemento
distintivo non meno di quanto lo è dell’isola nella realtà. L’antica città d’Ischia, arroccata
sul duomo di lava che s’innalza dal mare nella baia di Sant’Anna, è stata per secoli il
fulcro delle vicende storiche dell’intero golfo e del regno di Napoli. Oltre a essere stata in
alcuni periodi, grazie ad artisti e letterati come Vittoria Colonna, un punto di riferimento
della cultura italiana e europea. Preziose testimonianze storico-artistiche dal passato
s’incontrano lì, tra le possenti fortificazioni aragonesi, con un paesaggio di struggente
bellezza, a generare un’oasi che non risparmia suggestioni ed emozioni ai suoi visitatori
in ogni stagione. Anche in pieno inverno, quando gli aloe iniziano a pennellare di vivace
arancione le rupi dove nidificano i gabbiani.
Dall’isolotto fortezza dietro il quale sorge il sole alla torre fortificata che guarda il
tramonto. Il Torrione, il severo edificio circolare che con le altre torri cittadine ha protetto
per secoli Forio e la sua gente dalle incursioni saracene, domina la scena. Lungo la
costa dell’isola reale come nello scoglio di Natale, che reinterpreta le distanze spaziali
e temporali in una sintesi creativa dell’intero territorio isolano. E infatti, non di rado, si
affianca alla torre museo l’altro simbolo di Forio, capolavoro d’arte tra cielo e mare: la
chiesa di Santa Maria della Neve, meglio nota come il Soccorso. Candido modello di
architettura mediterranea proteso sull’infinito, è uno scrigno di pregevoli opere d’arte,
dalla caratteristica decorazione a maiolica del sagrato ai bassorilievi marmorei medievali
che, all’interno, si accompagnano al Crocifisso ligneo del XVI secolo.