Ischia, curiosita' d'ottobre
Ottobre coincide con la fine dell’estate balneare.
Almeno secondo le consuetudini.
Sarà poi vero? Non è così per chi ama tuffarsi in mare a ridosso delle sorgenti termali ai Maronti, tra una sauna e l’altra; o frequenta le polle d’acqua calda salata, nel catino pietroso di Sorgeto, anche se piove.
E c’è sempre qualcuno che si sbraccia a ridosso della battigia a Citara e a San Francesco, oppure alla Mandra, quando a mezzogiorno i tepori e la luce formano un mix che avvolge anima e corpo. E ci sono giorni perfetti per sentirsi in vacanza incuneandosi tra boschi e paesaggi delineati da eroici terrazzamenti che accolgono campi coltivati, chilometrici muri a secco e contrade collinari.
È qui che si annida l’aspetto più antico dell’identità ischitana, multiforme per definizione e vocazione; anche al confine di cantine profumate di mosto fresco, lì dove la vendemmia è ancora in corso perché – curiosando nella geomorfologia sempre diversa – si scopre che l’uva non completa mai la propria maturazione allo stesso modo, pure in vigneti attigui tra loro.
C’è una stratificata diversità nell’atmosfera che è densa di sorprese: si percepisce quando si sceglie di fare una passeggiata più soft per lo shopping, e s’incontrano gruppi di ciclisti, podisti o atleti che s’allenano sul lungomare fino a sfidare l’imbrunire.
Il carnet degli eventi si restringe, torna la stagione dei congressi, eppure di sera c’è l’appuntamento con una rassegna teatrale nazionale da non perdere, distribuita in ogni weekend per due mesi. Insomma, come al solito, e a dispetto del calendario, non sarà facile… annoiarsi.
Di Ciro Cenatiempo
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