Lavori di bottega
Lungo le strade di paese si aprivano diverse botteghe, spesso anguste e affollate di oggetti e attrezzi, dove gli artigiani trascorrevano le giornate intenti al loro lavoro.
Tra i lavoratori di bottega più diffusi, oltre al mastro bottaio, di cui si tratta nella sezione dedicata alla viticoltura, figuravano il mastro calzolaio, l’orologiaio e lo stagnaro.
Lo stagnaro, o stagnino, era un artigiano tuttofare, al quale si portavano gli attrezzi più disparati, dalla pompa per irrorare il solfato di rame alla zappa alla padella; costruiva anche i tubi delle case e all’occasione era anche vetraio.
Una figura originale era quella del confezionatore di pacchi. La sua bottega era piena di fogli di carta, cartoni e spaghi. Vi si rivolgevano, tra l’altro, le persone che volevano spedire un pacco ai parenti emigrati in America. Bisognava innanzitutto scegliere il contenitore adatto per evitare di pagare troppo: il contenuto era incartato con un foglio e legato con spaghi, il pacco era chiuso lungo i bordi con colla ottenuta mescolando farina e acqua bollente.