La filosofia, l’isola e le terme - In attesa del festival di settembre
L’isola era arsa dalla calura di agosto. Specie nelle ore post meridiane tra le 13 e le 16.
Cercando ristoro – il caldo impazzava – decisi allora di tuffarmi in acqua. Alternavo, anche se sembrava inappropriato, una nuotata a mare a una sauna, per poi concedermi una sosta in piscina.
Proprio nella piscina, infatti, mi ritrovavo spesso a parlare con dei perfetti sconosciuti: la settimana scorsa, mentre ero impegnato a dissipare lo stress accumulato nei giorni di lavoro, godendomi quel getto continuo dell’idromassaggio sulla schiena, incontrai un uomo panciuto, dai radi capelli bianchi il quale, accennando a una finta bracciata, nuotata, avvicinandosi mi rivolse la parola.
Parlammo per circa mezz’ora di politica, di gestione della cosa pubblica. Lo rincontrai per diversi giorni fino a che, dopo circa tre lunghi incontri e dibattiti, ci presentammo.
Mi disse che aveva insegnato Diritto per oltre tre decenni all’Università di Roma e che amava la filosofia. Mi chiesi preoccupato: «Forse ho la faccia da filosofo?».
Dovetti allora confessare la mia professione e la mia passione e che, a Ischia, stavamo per ospitare il primo festival internazionale della filosofia. Rimase sorpreso e meravigliato. Poi mi disse: «Ischia si presta molto al pensiero filosofico, forse proprio a causa della bellezza, della sua natura. Queste ti portano al silenzio, alla riflessione». Credo avesse ragione.
Strano che si parli di filosofia in piscina, a mare e nei luoghi d’incontro, eppure, se si presta attenzione, sono in tanti a dibattere di politica, di affari e di tantissime altre cose. Spesso, infatti, facciamo filosofia e non ce ne rendiamo nemmeno conto.
Pensavo: «La piscina mi sembra una piazza, un luogo in cui ci s’incontra e si parla. Si è svestiti della propria vita privata, del proprio rango». Tra le bollicine delle acque termali, in quelle ore di calura estrema, mi sembrava di essere tornato ai tempi dei romani dove, appunto le terme, erano luogo d’incontro, di dibattito, di relazione.
Poi pensai ai Greci (dopo aver parlato con un Romano mi sembrava d’obbligo), ai padri della filosofia e mi chiesi: «Chissà se avessi incontrato Eraclito in piscina! Mi avrebbe forse chiesto se ci si può bagnare due volte della stessa acqua, in una piscina?».
Fu a quel punto che, ammirando il paesaggio, le “verdi arsure” della mia isola filosofica, mi rigettai in mare. «Fa troppo caldo! Forse il sole mi ha dato alla testa!».