La Processione di San Michele
Sant’Angelo, piccolo borgo marinaro a sud dell’isola rinnova ogni anno alla fine di Settembre l’omaggio al Santo Patrono, San Michele Arcangelo.
Don Vincenzo Fiorentino, figlio del vicino paese di Panza, è da oltre 50 anni parroco di Sant’Angelo, alla guida di una delle parrocchie più piccole dell’isola, attiva come tale dal 1905 dopo anni di “dipendenza” dalla Parrocchia di S. Maria del Carmine in Serrara.
E’ lui a parlarci di questi splendidi giorni, attesi ogni anno da paesani e turisti, che non esitano a prenotare con grosso anticipo il loro soggiorno negli alberghi della zona.
Un tempo, già vicino alla cima dell’isolotto di Sant’Angelo (la cosiddetta “Torre”) era presente un piccolo monastero di benedettini con annessa una torre di avvistamento. I monaci dovettero abbandonare il posto attorno al 1432, lasciandovi però il culto ormai fortemente radicato per l’Arcangelo Michele che, sia per i bombardamenti degli Inglesi del 1808, sia per l’espansione del villaggio verso la marina, venne trasferito nel villaggio dove esisteva già la cappella di “Santa Maria a Terra” (nell’attuale località “Madonnella”). Intorno al 1850 fu poi costruita la nuova ed attuale Chiesa parrocchiale e l’adiacente cimitero che sorgono su un terreno di proprietà della famiglia Iacono, il cui figlio sacerdote can. Giuseppe fu il primo parroco di S. Angelo fino al 1912. Fu proprio lui a chiedere e ad ottenere con forza il riconoscimento di Parrocchia nel 1905 per la comunità di S. Michele (comprendente anche la rettoria della Natività di Maria Ss. in Succhivo) che nel 2005 ha quindi festeggiato il suo primo centenario come comunità parrocchiale.
A seguire, per altri 50 anni esatti (1912 – 1962) toccò a don Luigi Trofa guidare la giovane comunità santangiolese, prima dell’arrivo del sempre dinamico e amatissimo don Vincenzo! Quest’edificio è semplice e ricalca le linee architettoniche locali anche se l’attuale complesso è il risultato di aggiunte e rifacimenti. Sulla facciata destra della chiesa vi era il vecchio campaniletto a tre archi ravvicinati, affiancati al vertice da cartocci sagomati funzionanti da contrafforti degli archetti. In tempi recenti al di sotto degli archi è stato posta una raffigurazione di San Michele in maioliche. Sulla sinistra del portale vi è il nuovo campanile. La Chiesa parrocchiale al suo interno presenta una sola navata che termina con un’abside appena accennata. Sull’altare centrale vi è una pala dell’Ottocento raffigurante San Rocco e l’Assunta. Ai lati dell’abside ci sono due nicchie, le quali contengono le statue della Madonna Addolorata e del Cuore di Gesù.; a destra vi è un altro piccolo altare con una statua lignea del settecento di San Michele Arcangelo. Nella sacrestia è conservato un bel dipinto raffigurante la Madonna con Bambino d’autore sconosciuto assieme a due ex - voto, un dipinto su tavoletta e l’altro su vetro: entrambi rappresentano salvataggi miracolosi di santangiolesi in mari burrascosi.
Sono due giorni intensissimi, quelli del 29 e 30 settembre, con un programma che varia pochissimo di anno in anno ma che regala emozioni sempre nuove a chi le vive e le fa proprie.
Suggestiva è la processione della prima sera, il giorno della festa del Patrono, con San Michele trasportato a spalla dai fedeli lungo le strade strette e impervie della parte alta e per quelle semplici e pittoresche del porticciolo e all’imbrunire, come per magia, ecco illuminarsi tutte le scogliere di tante fiammelle luccicanti! Questo grazie al duro lavoro di un gruppo di giovani del posto che, per preparare lo scenario, posizionano sugli scogli grandi barattoli con dentro stracci imbevuti di nafta che vengono poi accesi in questi due giorni con delle torce al passaggio di San Michele.
Il 30 settembre, al mattino la statua di San Michele viene trasferita nella piazzetta del paese dove resta fino a sera, per essere portata nuovamente in processione, stavolta per mare, sia verso Punta Chiarito nella vicina frazione foriana di Panza sia verso la spiaggia dei Maronti - Barano (accolta di anno in anno da una scritta composta sulla sabbia da tante piccole torce dagli operatori turistici del posto)
Un fiume di barche, grandi e piccole arrivano da ogni parte dell’isola e seguono il “Pellicano”, la barca da pesca che ha l’onore di trasportare il Santo, scortato da tutte le forze dell’ordine.
Uno spettacolo interminabile da Punta Chiarito alla Spiaggia dei Maronti, uno scintillio di cascate multicolori che mescolate alle fiammelle delle scogliere illuminate creano un’atmosfera meravigliosa.
Dopo la S. Messa celebrata in piazza e il concerto bandistico, un fragoroso finale di luci, suoni e colori, inonda il cielo di S. Angelo per dare appuntamento a tutti al prossimo anno, nell’attesa di altre stupende giornate santangiolesi!