Stelle, set e pescatori
Palme sulla spiaggia, immensa e deserta. Cannoni e palle di pietra tra la sabbia. Proiettili da spedire contro un magnifico galeone, al largo, nel mare d’estate. E un manipolo di pirati dai volti bruciati dal sole. Al di là delle Fumarole, un folto gruppo di persone, donne soprattutto e anche bambini, osservano in silenzio. Spettatori in prima fila di un film che si sta girando sotto i loro occhi. Con il volto e i muscoli famosi di Steve Reeves, eroe dei “peplum”, che dai panni – pochi – di Ercole è passato alla scenografica parrucca di «Morgan il pirata». Uno dei film che si girano da qualche tempo a Ischia, il primo set a Sant’Angelo, dove il cinema non c’è e l’elettricità non è ancora arrivata in tutte le case. Ma il divertimento è assicurato. Anche se per pochi giorni, anzi sere, notti. Perché da queste parti, al contrario che nel resto dell’isola, si gira di notte, rigorosamente, per non disturbare i turisti. Era il 1960 e anche il tranquillo borgo dei pescatori sul versante meridionale dell’isola cominciava a essere meta turistica.
Lo splendore della luce del Mediterraneo, che aveva conquistato tanti artisti della Mitteleuropa nei decenni precedenti, manteneva inalterato il suo fascino. Come la bellezza spontanea, avvolgente e coinvolgente del piccolo paese dai muri colorati, dove le porte restavano aperte e camminando da un terrazzo all’altro si raggiungeva la marina. Panorami da sogno tutt’intorno, mare cristallino, il fascino dell’isolotto coperto di verde davanti e lo spettacolo dell’Epomeo alle spalle. E un approdo ideale nella baia per gli yacht di personaggi in cerca di tranquillità. Lontano dai paparazzi appena lanciati dalla “Dolce vita”.
IN BAIA YACHT E MUSICA
Il sari verde smeraldo della Begum, la bella moglie dell’Aga Khan, non passò inosservato tra i santangiolesi, che la videro arrivare con sontuosa collana di perle e un folto seguito sulla piazza a pochi passi dal mare. Come si fece notare il veliero del duca di Windsor, Edoardo, che viaggiava con Wallis Simpson nella baia di Napoli. Il borgo con la sua ospitalità semplice e ingenua era un’oasi ambita. Estranea alle regole dello star system, al riparo dai flash dei fotografi, garantiva soggiorni in libertà anche ai personaggi al top della popolarità, con stuoli di fans al seguito: Gina Lollobrigida, Mina, e la coppia che sull’altro versante dell’isola era costantemente sotto i riflettori, Liz Taylor e Richard Burton, durante le riprese di «Cleopatra» e all’inizio della loro folgorante storia d’amore. Brezza al sapore di mare e musica. Il leit motiv dell’estate santangiolese dopo il tramonto. Dalle feste improvvisate ai concerti di solisti e gruppi supergettonati nei juke box della Penisola. Sulla cresta dell’onda, Fred Bongusto, si ferma a Sant’Angelo e oltre a cantare mette su casa. Non è la piazza del borgo la «Rotonda sul mare» che lo ha reso famoso, ma potrebbe esserlo. E da Capri, sempre ben visibile sull’orizzonte dietro l’isolotto, il ritmo di Peppino irrompe sotto la Torre. Amici nella vita, rivali per il gossip, anni dopo scelsero proprio Sant’Angelo per un concerto chiarificatore e “pacificatore”.
IL PIANOFORTE BIANCO
C’era un pianoforte bianco nella piazza sotto la Torre, nelle sere d’estate degli anni Ottanta. La musica accompagnava la fine delle giornate della comunità dei santangiolesi e dei villeggianti. E si ballava, insieme, sulla spiaggia. Famiglie fedeli negli anni, che vivevano il borgo come una seconda casa. Dove tutti si conoscevano e si frequentavano. Dove i bambini crescevano liberi. Di giorno. Mentre la sera non potevano uscire prima di mezzanotte, per non disturbare i turisti di passaggio che cenavano nei ristoranti, all’aperto. Dove si festeggiava, sempre tutti insieme, il Ferragosto con la spaghettata sulla spiaggia. Un clima di familiarità che prendeva anche i vip, sempre alla ricerca in quell’angolo dell’isola della libertà di passeggiare, di fare shopping, di mangiare e di divertirsi senza finire sui giornali. Presenze notate e annotate con discrezione dai santangiolesi, abituati agli sbarchi dal mare delle stelle del cinema, dei personaggi della televisione, dei protagonisti della moda, di sceicchi e imprenditori d’assalto Ma certo dalla pesca e dall’agricoltura al turismo, il passo non è stato breve. Tanti visitatori, tanti ospiti, più capacità ricettiva, attività commerciali quasi tutte orientate al turismo dalla primavera all’autunno. Un cambiamento riassunto dalla sostituzione dei muli con i carrelli elettrici. Era il 1997 quando andò in pensione l’ultimo mulo, Ciuccio, che portava sempre i bambini.
IN CORO CON L’ORCHESTRA ITALIANA
La Sant’Angelo glamour è diventata il centro della movida ischitana. E il luogo di appuntamenti musicali da record. Indimenticabile il concerto di Renzo Arbore con l’Orchestra italiana davanti a una piazza gremita, mentre nel porticciolo non si contavano le barche e ancora oltre la baia si assiepavano imbarcazioni da ogni angolo del golfo. Una serata magica, così la ricordano ancora oggi con emozione quelli che la seguirono, non in silenzio. Il coro che accompagnò le storiche canzoni napoletane del programma arrivò fino ai Maronti, quella notte. Altro frequentatore segreto e appassionato era Lucio Dalla. Ci era capitato la prima volta dopo aver lasciato in fretta Capri piena di paparazzi. E il riparato borgo ischitano gli era piaciuto. Tanto da tornarci già poco tempo dopo, per la festa di San Michele. E quella sera, conquistato dall’accoglienza genuina che aveva trovato, dedicò una canzone alla signora Lucia del “Pescatore”. Oggi la storia è solo in apparenza cambiata. Basta trovarsi al posto giusto, nel momento migliore. Quando? Sant’Angelo è semplicemente da vivere…
Di Isabella Marino