Il mare è un mestiere che si sveglia la mattina
Per me il mare è l’unione eterna del mio sguardo, della mia terra, con il futuro orizzonte dell’infinito. È la proiezione atemporale, che riesce a far coesistere passato, presente e futuro in una eterna gioia maliconica. È la più duttile essenza della materia umana e animale; è il gioco assurdo della vita che traccia le origini della vita nel cosmo.
È incontro con l’amore per la terra, la propria e quella che accoglie gli altri. Il mare per me è strada lastricata di luce e basoli di fuoco, è il mistero di un essere vivente che apparentemente riesce a nascondersi in esso, con semplicità. Il mare è un mestiere che si sveglia la mattina, qualsiasi esso sia, è un battello, un gozzo che affronta l’intemperie (non potrà mai essere un gommone, perchè come un marinaio che si fa un selfie, in montagna, narrando del vento in tempesta). Per me il mare è un teatro politico, un cassonetto di rifiuti indifferenziati, puzzolenti, di esseri umania bbandonati da sempre a se stessi. Per me il mare esiste sullaterra, da Serrara Fontana, quando discendo versoPanza, tra curve di una vita in discesa, che attende il mio sguardo per provare l’emozione dell’eterno presente. Per mare non ci sono taverne.