L’incanto del borgo di S.Angelo
“Ogni mattina quando guardo Sant’Angelo sono colto sempre dalla stessa gioiosa emozione: questo posto esiste davvero non me lo sono sognato. Domani saranno dieci giorni che sono qui e ho la sensazione che avranno una importanza determinante per tutta la mia vita futura”. Sono parole di Eduard Bargher, che insieme a Werner Gilles, due degli “artisti degenerati” messi al bando dal nazismo, nel suo lungo peregrinare per il sud dell’Europa alla ricerca di un posto in cui vivere e di quella luce del mediterraneo che solo a Ischia disse di aver trovato, scrisse di Sant’Angelo, piccolo borgo che nel corso del tempo ha incantato e continua ad incantare quanti hanno la fortuna di visitarlo, anche per pochissimo tempo. In questo splendido paesino, frazione del Comune di Serrara Fontana, su qualsiasi cosa spicca un isolotto detto anche “Torre di S.Angelo”.
Esso è un dosso di origine vulcanica, alto m.105, formatosi mediante fontane saldatesi tutt'intorno; proprio nella parte superiore dell'isolotto un tempo sorgeva un piccolo monastero di Benedettini dedicato all’ Arcangelo S.Michele, che diede il nome al villaggio. I monaci, lavorandovi, assicuravano anche un buon nutrimento alla piccola comunità. Di fronte all'isolotto un tempo c'era una remota spiaggia, seminata di sparute case di pescatori, un villaggio oseremmo dire preistorico, con banconi catramati e reti all'asciugo, dove uomini e donne erano indistintamente dediti alla pesca. In tempi lontani, quando il mare non batteva ancora contro la sottostante scarpata del "Chiano Rosa"(oggi via Chiaia di Rose), i pescatori avevano scavato alcune grotte, ove rifugiarsi durante le tempeste. Durante il periodo Aragonese sulla cima di quell'isolotto fu costruita una torre d'avvistamento per segnalare agli abitanti dei casali, l'avvicinarsi delle navi pirate e a garantire la loro sicurezza.
Una delle ultime azioni militari svolte dalla Torre di Sant'Angelo avvenne durante il decennio dell'occupazione francese del regno di Napoli (1806-1815). Il paese in seguito andò sviluppandosi verso la marina opposta. Intorno al 1850, veniva edificata l'attuale chiesa parrocchiale, al di sopra del villaggio dei pescatori, laddove sorgeva un'antica chiesetta chiamata "Santa Maria a Terra". La nuova e attuale chiesa assunse il titolo di Maria Assunta in cielo, raffigurata in una tela che si ammira nell'abside. Contemporaneamente, dalla derelitta e abbandonata chiesetta, sita sull'isolotto, fu trasportato nel nuovo tempio la statua lignea di San Michele Arcangelo, ove continuò a fiorire il suo culto. Il primo maggio 1905 la nuova chiesa venne elevata a parrocchia sotto il titolo di San Michele Arcangelo. Ora da quella cima disabitata, estranea dal tumulto del mondo si hanno visioni di panorami stupendi e S.Angelo è oggi un modernissimo centro di fama internazionale, definito “il borgo più bello d’ Italia” da National Geographic proprio qualche giorno fa. Attivissima nella vita del paese è l’Associazione “Amici di S.Angelo”, fondata nel 1980 allo scopo di promuovere eventi ed iniziative socio culturali per valorizzare l’immagine dell’esclusivo borgo di Sant’Angelo. L’Associazione rappresenta le attività imprenditoriali e commerciali operanti sul territorio e ha all’attivo centinaia di eventi, la produzione di un libro e la gestione di un portale internet con ottimo posizionamento sui motori di ricerca che conta dalla sua attivazione mezzo milione di visite: www.santangelodischia.info E’ di pochi giorni fa la novità dell’attivazione di una rete wifi gratuita nel centro di questo meraviglioso borgo, oltre ad un defibrillatore semi automatico che sarà installato a breve, rendendo così S.Angelo un borgo “cardio protetto”. Sono tantissimi gli eventi che questa Associazione ricca di inventiva e di entusiasmo anche quest’anno porterà avanti anche grazie alle strutture partner che operano sul territorio di S.Angelo: dai Freetimes a Belly Shakers, dai The Groove Street mania ai Night Troublè, tante saranno le note che riecheggeranno nelle incantevoli serate da trascorrere in questo lembo baciato dal Sole e dal Cielo. Eventi che avranno come sempre il loro culmine nella straordinaria festa di San Michele arcangel: il 29 settembre, tutti gli abitanti di Sant’Angelo si mobilitano per venerare degnamente il loro protettore, cui questo popolo di pescatori si è affidato nei secoli per sfuggire alle tante insidie del mare.
Messe ricorrenti, il saluto della banda musicale e la processione che parte dalla piccola chiesa della Madonnella, sono tutti momenti che i residenti, ma anche i tanti turisti che soggiornano negli hotel della zona, vivono molto intensamente. Resta la processione via mare del 30settembre il “clou” della festa, il momento più bello da vivere assieme alla folla di fedeli assiepata sui taxi boat della cooperativa locale o su altre decine di imbarcazioni grandi e piccole che seguono la traversata di San Michele da Sant’Angelo fino a Punta Chiarito prima e a “Cava Petrelle”, in fondo alla spiaggia dei Maronti, poi. Lungo il tragitto, gli alberghi, i ristoranti, i bar salutano San Michele con un tripudio di fuochi pirotecnici resi ancora più spettacolari dallo sfondo naturale donato dal tramonto di questo lato (sud) dell’isola. Dopo la S. Messa celebrata in piazza e il concerto bandistico, un fragoroso finale di luci, suoni e colori, inonda il cielo di S. Angelo per dare appuntamento a tutti al prossimo anno, nell’attesa di altre stupende giornate santangiolesi!