L'occhio del Drone in volo sulle bellezze dell'Isola
«Ischia, un paradiso visto dal cielo» accoglie in volume gli scatti di Gianni Mattera, chef e fotografo innamoratissimo della sua terra in mezzo al mare.
Ho avuto l’avventura di sorvolare a lungo l’isola per tre volte.
In principio accadde d’agosto, molto tempo fa, legato alla rigida cintura di sicurezza su un pesante elicottero istituzionale: con il mitico fotografo de Il Mattino, Antonio Troncone, dovevamo realizzare un reportage tra cronaca e turismo e, per qualche minuto, sfiorammo le creste delle colline a testa in giù, perché il nostro fantasmagorico pilota aveva voglia di divertirsi un pochino con noi ospiti a bordo, bipedi con le radici abituate al suolo!
Poi, sempre d’estate, un po’ traballando a bassa quota, mi trovai inscatolato e felice in un mini idrovolante dall’incerto decollo. Infine, ma più di recente, ero di nuovo in elicottero, stavolta leggiadro e leggero, in concomitanza di una tappa del Giro d’Italia di ciclismo.
L’esperienza l’avrei ripetuta più spesso se si fosse materializzata la chance di mettere le ali meccaniche per spaziare nella fascinazione pura.
La dimensione aliena, sospesa e capovolta rispetto alla prassi quotidiana, dedicata a questa terra adagiata in mezzo al Tirreno, ha rafforzato il mio feeling e la conoscenza.
Accarezzando le foschie accaldate,
ho fatto il pieno di sensazioni fortissime che, ai tempi d’oggi, quelli di Google Maps per intenderci, si sono saldate con i regali social che il web ha dispensato a un pubblico sempre più vasto, grazie alle riprese e alle fotografie scattate con l’ausilio di un esacottero (o forse a otto bracci?), meglio conosciuto come drone. Molto belle, certo, ma frammentarie. Avvertivo la necessità di qualcosa in più. Speravo che la tecnologia ispirasse i professionisti dell’immagine. Sono stato fortunato. Non ho dovuto attendere granché. A compensare quel bisogno di emozioni è appena atterrata in libreria la splendida guidata intitolata «Ischia, un paradiso visto dal cielo» (edizioni Intra Moenia, 144 pagine in quattro lingue, euro 23,00), firmata da un caro amico visionario, Gianni Mattera, 50 anni, chef apprezzato che da anni ha raccolto il testimone familiare al ristorante Alberto al Lido e, soprattutto, esplosivo certificatore del suo alter ego fotografico che è ben noto, ormai, nel mondo (per saperne di più: www.giannimattera.it e www.albertoischia.it.). In questo caso Gianni è l’ispirato autore di scatti dall’alto, esempio di navigazione celeste alla scoperta di una conferma esemplare: l’amore per Ischia si può esprimere rinnovando il punto di osservazione, celebrando lo sguardo e la messa a fuoco dell’ottica, spostando semplicemente le dita sul joystick che fa muovere l’apparecchietto volante. Gianni lo ha guidato con rara maestria e, se voleva sorprendermi, c’è riuscito ampiamente. Il cono maestosamente verde e morbido del Cretaio; il geniale notturno da nord-est; i terrazzamenti griffati dagli ulivi e dalle vigne a San Pancrazio e a Piano Liguori che sbaciucchiano gli areali selvatici; la piramide voluttuosa di Sant’Angelo; i riflessi gialli della vetta del Monte Epomeo che annichiliscono la punteggiatura del Golfo di Napoli. Sono esempi di un girovagare a mezz’aria che appassiona e imbriglia in un susseguirsi di colpi di fulmine. Sfogliando si libra l’immaginario, fermando l’ora. Cosa desiderare di più? (ci.cen.)