La spiritualità della montagna
Fascino, mistero, magia, colori, profumi, cime sonole varie componenti che rendono sublime e maestosa la montagna. Ricca di attrattive, superba e inaccesibile, essa attira come una forza magnetica. Rocce, crepacci, grotte, ghiacciai la rendono misteriosa, immensa ed è per questo che i naturalisti autentici cercano con essa un contatto carnale, al punto da voler conquistare cime sempre più alte e irragiungibili.
È scritto che colui che aspira con tutte le proprie forze e con profonda passione di raggiungere le vette più vicine al cielo, sente la necessità di elevare la propria anima.
La montagna più che materia, è soprattutto anuma e trasmette vibrazioni, suoni e canti.
Sfiorata dalle nuvole e baciata dal vento, le sue cime così vicine alle stelle, alla luna, ai pianeti ed al sole, sono portatrici di messaggi ancestrali. Per questo l’uomo aspira a raggiungerle, per captarne le sensazioni e le emozioni. Ci si sente liberi e leggeri a quelle alte quote, ci si sente in simbiosi con la natura forte e indomabile. In quel silenzio assoluto c’è tanta vita che pullula tutt’intorno, un mondo che si trasforma, che si rigenera giorno dopo giorno. In quei luoghi il tempo non conta, hanno importanza fenomeni naturali come: pioggia, sole, vento, temporali. Elementi questi che la rendono viva e contribuiscono alla sua sopravvivenza.
Ci sono molti modi per vivere la montagna, attraverso mulattiere, scalandola con scarponi e picozza, percorrendola a cavallo. Bisogna però provare a viverla soprattutto ad un livello più profondo, più vero per scoprire la magia degli spazi più vicini al cielo.
Molti uomini nel corso della propria vita cercano l’assoluto e percorrono delle tappe interiori molto importanti. Simile allo sforzo che uno scalatore compie per raggiungere la cima, sono immani ali sforzi per raggiungere la profondità della nostra anima.
La montagna è sacra ed inviolabile, ed ha un’anima universale. L’uomo deve soltanto rispettarla ed amarla.