Giardini Ravino: tra sogno e realtà
Quando negli anni 60 ha cominciato a collezionare piante intorno al mondo, il capitano D’ambra non avrebbe mai immaginato di poter arrivare a presentare oggi una collezione unica in Europa. Ma le passioni ripagano sempre. “Aprire un giardino Botanico è stato: ”il mio sogno divenuto realtà.” Riunire in sé tante specie vegetali, presenti in tutto il mondo, in un unico luogo e permettere, a ricercatori e appassionati, di poterne apprezzare le caratteristiche senza dover andare da una parte all’altra della Terra.
È questa la peculiarità dei Giardini Ravino, a Forio, uno degli esempi maggiori di biodiversità nonché uno dei giardini botanici più famosi a livello europeo. Insigniti del Premio dell’Osservatorio Parlamentare Europeo e del Consiglio d’Europa – Commissione Turismo per «aver saputo coniugare la tradizione del patrimonio botanico raccolto dal Capitano di Marina Giuseppe D’Ambra con la modernità di una struttura attenta ai temi sociali ed ambientali. Contribuendo in questo modo alla promozione di un’isola incantata e unica in Italia» nell’anno 2010, tali giardini sono un vero e proprio spettacolo della natura, nati da un sogno, frutto di un lavoro durato un quinquennio. Al di là del tempo occorso per la cessione del terreno – da notare che al posto dei giardini vi era un vigneto – il passaggio ad orto botanico è stato lento e graduale. Con amorevole cura, dopo aver regalato le viti all’azienda agricola Pietratorcia, che rappresenta una tradizione per l’Isola d’Ischia, il marinaio di lungo corso, come ama definirlo semplicemente il figlio, Giuseppe D’Ambra decise che era giunto il momento di mostrare a terzi la sua collezione privata di piante, molte provenienti dai turisti tedeschi, affinché anche altri potessero beneficiare della loro bellezza e peculiarità. La movimentazione del terreno, i lavori a porte chiuse, finalmente hanno portato alla creazione di quelli che oggi costituiscono i Giardini Ravino, aperti al pubblico nel 2006, la cui Terrazza dei Grusoni è caratteristica per il riflesso della luce del sole, al tramonto, sulle spine, che conferisce un particolare colore rossiccio alle piante. Tra le varie specie, le piante succulente europee (così vengono definite quelle piante i cui tessuti riescano ad immagazzinare notevoli quantità d’acqua), dette impropriamente “piante grasse”, ne sono solo due: Sempervivum e Sedum. Le prime costituiscono un genere di circa 40 specie, appartenenti alla famiglia delle Crassulacee, ed hanno il tipico sviluppo a rosette; le seconde, invece, comprendenti circa 600 varietà di specie, non sono solo succulente ma anche “xerofile” o “xerofite” – termine, quest’ultimo, che deriva dai tipici ambienti in cui riescono a resistere tali vegetali, caratterizzati da profonda siccità – e utilizzate come piante ornamentali per il loro gradevole aspetto. Tutte le altre piante, invece, sono d’importazione, in particolari l’Aloe, le cui proprietà terapeutiche sono ben note e conosciute già dall’antichità. Accanto ad essa, primeggiano le Opuntie, genere di piante della famiglia delle Cactaceae, tra cui il famosissimo fico d’India, la cui importazione è dovuta a Cristoforo Colombo. Tra le Agavi, invece, quella che balza agli occhi è la Regina Vittoria, caratterizzata da margini non spinosi ma taglienti, che è una delle più piccole. Di non trascurabile rilievo, inoltre la Chorisia speciosa, oggi nota come “Ceiba speciosa”, albero della famiglia delle Bombacaceae, la cui succulenza è nel fusto. Descrivere tutte le specie vegetali dei Giardini Ravino, sarebbe un peccato, in quanto bisogna attraversarli, per un’estensione di 6.000 mq circa, per rendersi conto dell’idea geniale del suo ideatore. Non solo si ammireranno le varietà innumerevoli, ma si potrà partecipare alle numerose iniziative. I Giardini Ravino si propongono infatti di essere una fucina di idee per la promozione del turismo ecosostenibile, non essendo solo ancorati al concetto tradizionale di giardino botanico ma estendendolo ed arricchendolo di nuovi e più ampi contenuti, fino a comprendere una serie di servizi annessi, quali: esposizioni, mostre d’arte, artigianato, fotografia, rassegne editoriali, rappresentazioni sceniche, proiezioni, concerti, conferenze e convegni. A partire dallo scorso 23 luglio e fino al prossimo 30 settembre è assolutamente da non perdere la Mostra ospitata presso i Giardini Ravino dal titolo: “La Materia dissolta”, 26 scatti fotografici degli allievi del V anno dell’indirizzo grafico dell’Istituto Professionale Superiore “V. Telese” di Ischia. I ragazzi, i primi diplomati di questo nuovo corso di studi superiori, danno qui egregia prova di sé ritraendo la loro isola nelle sue superfici e nelle sue profondità, con occhio ancora incantato, ma già critico, attento alla materia del territorio e alla sua dissoluzione.
I Giardini Ravino vi aspettano dunque per farvi partecipi di un mondo davvero tutto da scoprire!