“A spasso per vicoli, chiese e torri” per scoprire e riscoprire la storia di Forio
Spesso il turista che decide di visitare Forio viene indirizzato inevitabilmente verso quelli che sono i punti focali del Comune: il Corso Francesco Regine con i suoi negozi, Piazza San Gaetano, la Baia di Citara e i Giardini Poseidon, il piazzale del Soccorso dove ammirare gli splendidi tramonti e sperare di scorgere anche per un attimo il famoso “Raggio Verde”.
Al di fuori di queste tappe “obbligate”, il turista più attento che passeggerà per il paese, non potrà non accorgersi che ogni angolo di Forio racconta una evento, un aneddoto, un episodio diverso. Tanti pezzi di un grande storia che si perde nella notte dei tempi, ed è una storia fatta di battaglie, di tradizioni, di arte, di fede.
Partendo dal porto, il visitatore resterà colpito dalla mole immensa del Torrione, eretto nel 1480 come baluardo difensivo del villaggio di Forio e divenuto in seguito la dimora dell’illustre scultore foriano Giovanni Maltese – le cui opere sono ancor’oggi visitabili all’interno della torre. Ancora sul porto, il nostro visitatore si imbatterà nella chiesa seicentesca di San Gaetano, fondata dai pescatori di Forio; proseguendo egli resterà colpito dalla ricchezza dei marmi, degli stucchi e delle pitture della Basilica di Santa Maria di Loreto, edificata dai marinai anconetani devoti alla Vergine lauretana nel 1300. Seguendo il corso principale, superata la dimora del pittore foriano “Bolivar” e il palazzo della famiglia Pezzillo, protagonisti dei moti mazziniani a Napoli, il turista visiterà le chiese seicentesche di San Francesco d’Assisi, edificata insieme all’omonimo Convento, e dell’Arciconfraternita di Santa Maria di Visitapoveri, dove sono collocate le sculture utilizzate durante la famosa “Corsa dell’Angelo”. Superate le due chiese, il visitatore potrà raggiungere la chiesa della Madonna del Soccorso, nata come convento agostiniano nel 1300, custode di un antico Crocifisso, ritrovato sugli scogli sottostanti la chiesa e da sempre protettore dei marinai.
Quello che però spesso sfugge anche ai più attenti e ai più curiosi è la parte più antica di Forio, il cuore pulsante del centro storico, che va dal vicolo di Sant’Antonio Abate alle spalle della Fontana e arriva fino alla Basilica di San Vito, edificata nel 1300 e intitolata al Santo Protettore di Forio, colui che salvò i vitigni dalla terribile piaga della peronospora.
Un agglomerato urbano costituito da due zone: il quartiere di San Vito, che insieme a quello del Cierco rappresenta l’antico villaggio di Forio, e i cosiddetti Vicoli Saraceni, un dedalo di viuzze spesso cieche o intersecanti tra loro, frutto della geniale inventiva del popolo foriano, che tra il 1300 e il 1400 cercava in tutti i modi di difendersi contro un terribile nemico: i Saraceni. Pirati violenti e sanguinari provenienti dalla Turchia, essi arrivavano silenziosamente nel cuore della notte per razziare tutto ciò che incontravano sulla loro strada, violentare le donne e schiavizzare uomini e bambini. Questo sistema di stradine venne realizzato come ulteriore strumento di difesa insieme alle dodici torri erette tra il 1533 e il 1536 ad opera dei foriani più facoltosi su ordine del viceré Pietro di Toledo, dal momento che il popolo di Forio era ancora aggravato dal debito contratto per la costruzione del Torrione. Le torri, la maggior parte delle quali ancora visibili incastrate tra le case dei vicoletti del centro storico, furono realizzate in pietrame di tufo verde: la materia prima per la costruzione delle prime abitazioni foriane, reperibile un po’ ovunque, proveniente dalla grande eruzione vulcanica del Monte Epomeo avvenuta in età preistorica.
Tra vicoli e torri si trovano i palazzi appartenenti a importanti e prestigiose famiglie foriane, caratterizzati da portali in pietra lavica o in tufo verde recanti la data di fondazione, stemmi o immagini relative alla professione che il proprietario dell’edificio svolgeva. Antichi mestieri che si sono tramandati fino ad oggi di generazione in generazione. Oltre al lignaggio della famiglia, venivano posti sui palazzi anche simboli di pia devozione personale: le edicole votive, poste a protezione della famiglia e rappresentanti perlopiù San Vito, la Madonna di Loreto, l’Addolorata, la Madonna della Libera, venerata nell’omonima chiesetta seicentesca situata nel quartiere del Cierco.
L’Associazione Vicoli Saraceni organizza dal 2009 le passeggiate per i vicoli, chiese e torri del centro storico di Forio impegnandosi a valorizzare, tutelare e soprattutto a far conoscere a tutti questo mondo straordinario, spesso ignoto non solo ai turisti ma anche agli isolani. Quest’anno l’Associazione ha anche realizzato una mini-guida dal titolo “A spasso per vicoli, chiese, torri del centro storico di Forio”, un pratico e utile strumento che aiuta il visitatore ad orientarsi lungo il percorso.
Le “passeggiate” per il centro storico di Forio vengono organizzate durante tutto l’anno, in occasione delle festività natalizie e pasquali e durante la stagione estiva. Quest’anno, nell’ambito degli eventi “Forio Note di Natale”, l’Associazione ha arricchito il suo programma inserendo, oltre a due passeggiate per vicoli, chiese e torri fissate per il 1 e il 5 gennaio, anche una “Passeggiata Musicale per i Vicoli Saraceni”, dove la storia e la cultura si uniranno alla musica e al teatro.