Il Regno di Nettuno: dal mito al mare
Lo scorso mese abbiamo invitato i nostri lettori a circumnavigare la nostra isola. Un’esperienza impressionante che il visitatore deve assolutamente vivere. La costa dell’isola d’Ischia infatti è la sintesi perfetta di un evoluzione geologica esclusiva.
La vegetazione che la riveste è variegata e rispecchia l’animo di questa terra che alterna momenti di splendore e prosperità con i verdi manti del Pinus Pinaster della costa nord occidentale, all’austerità e selvaggio rigore della costa meridionale. Il vento e il mare poi, artisti secolari, hanno lavorato per rendere il tutto più suggestivo. Si distingue così la pietra dell’elefante o la nave di Ulisse.
Già solo una costa così ricca basterebbe a comprendere l’importanza di un Parco Marino che tuteli e valorizzi le sue preziose particolarità. Ma se dopo aver apprezzato la costa ci immergiamo nelle acque blu del mare ischitano ne usciremo convinti che questo è un patrimonio comune da tutelare. Così nasce il “Regno di Nettuno”, il parco marino delle isole di Ischia e Procida, dove Nettuno non è l’ottavo e più lontano pianeta del sistema solare ma il Dio del Mare; quale miglior tributo alla mitologia che storicamente accompagna l’evoluzione di questa isola?
La ricchezza del mare dell’AMP “Regno di Nettuno” si intuisce osservando la perimetrazione dell’area su di una mappa. La prima cosa che colpisce ed incuriosisce è uno “strano” prolungamento verso nord, di due miglia di larghezza, che si stende verso la località di Cuma, in terraferma per una lunghezza di otto miglia.
Quella stranezza, che corrisponde al cosiddetto Canyon di Cuma, rende il Regno di Nettuno un’area unica nel Mediterraneo.
In realtà il prolungamento estende la protezione dell’AMP all’incredibile ricchezza in cetacei (delfini, balene, capodogli..) di questo tratto del Mediterraneo.
L’altra emergenza che viene racchiusa dai confini dell’AMP è una straordinaria prateria di Posidonia oceanica, che circonda per decine di chilometri quadrati le isole, con particolare riguardo ad Ischia.
Il Regno di Nettuno deve la sua incredibile ricchezza anche alla sua particolare posizione su di un confine importantissimo, che divide l’area nord del mediterraneo da quella sud.
Si tratta di un confine climatico, che fa si che l’arcipelago flegreo si trovi all’estremo nord dell’area di espansione delle specie che colonizzano il mediterraneo meridionale ed all’estremo sud dell’area di espansione delle specie che preferiscono climi più freddi.
Il risultato è la contemporanea presenza di tutte le specie presenti nel Mediterraneo, caratteristica che convinse Anton Dohrn, studioso tedesco amico di Charles Darwin a stabilire tra Napoli ed Ischia i suoi studi ed a costruire il primo istituto di biologia marina al mondo, nel 1872, tuttora uno dei più prestigiosi. I fondali ed il mare dell’AMP “Regno di Nettuno” comprendono una assoluta varietà di ambienti, in particolare aree di coralligeno, con incredibili formazioni di alghe rosse, madrepore e coralli.
Caratteristico di Ischia è il falso corallo nero “Gerardia savalia” presente lungo il costone della torre di S. Angelo, numerose sono anche le grotte.
Le acque del Regno sono frequentate da tutte le specie ittiche tipiche degli ambienti rocciosi mediterranei, ma anche al centro di flussi migratori di totani e calamari e di tutte le specie del pesce azzurro e dei piccoli tunnidi.
L’area ad ovest, verso l’Isola di Ventotene e l’area a Nord sono le zone mediterranee che presentano la più alta densità di mammiferi marini, con la contemporanea presenza di tutte le specie che vivono in questo mare. La loro densità è tale da portare ad una regolamentazione, tale da limitare i frequenti ferimenti di balene, capodogli e delfini da parte delle navi e dei motoscafi che transitano ad alta velocità.
Il Canyon di Cuma, profondo dai 200 agli 800 metri, ospita le ultime colonie del delfino comune del Mediterraneo, una specie rara a rischio di estinzione, e altri "giganti del mare" come i capodogli lunghi fino a 18 metri e la balenottera comune che può superare i venti metri.
Come ha scritto l'australiano Sergio Bambarén, impegnato nelle battaglie ecologiste per la salvaguardia dei mari, "le acque di Ischia custodiscono una particolare biodiversità, un habitat importante per i mammiferi marini del Mediterraneo".