Quei pugni rispediti al mittente
Sono foriano, ma da qualche anno vivo in un paesino in provincia di Venezia per lavoro, come sportellista di Poste Italiane. Ho una famiglia stupenda composta dai miei genitori Adriana e Salvatore, e mia sorella Valeria: sono i miei primi tifosi! Tifosi di cosa vi chiederete: da quasi 10 anni coltivo la mia passione per gli sport da combattimento; e ora, nello specifico, seguo il
mio unico amore, la Boxe.
Tutto ebbe inizio all’età di 17 anni, età in cui misi piede in una palestra dove si praticava la Kickboxing, specialità in cui si tirano sia calci che pugni.
Dopo circa un anno dal mio primo allenamento ho fatto l’esordio fra le corde ai campionati italiani che si tenevano a Rimini: primo match e prima sconfitta per Ko.
Non mi sono scoraggiato. Anzi.
Ho tenuto duro e ho continuato questa disciplina dove mi sono laureato, per varie volte e in diverse serie, campione italiano.
Parallelamente però era nata la mia passione per la boxe.
Nella palestra Denovellis di Napoli, é li che io sono nato come pugile.
Dopo qualche anno ho maturato la decisione di praticare solo il pugilato, appoggiato a Ischia dal team Scotti-Lauro con a capo i maestri Giovangiuseppe Scotti e Giuseppe Lauro. Ho continuato i miei allenamenti sull’isola, ma dopo poco è arrivata la comunicazione dell’assunzione a Poste Italiane - con destinazione Thiene in provincia di Vicenza - con un contratto di lavoro part-time verticale.
Quindi lavoravo al Nord per i primi quindici giorni di ogni mese, poi tornavo nella mia Ischia. Prima di aver trovato una sistemazione, avevo già trovato una palestra e ad accogliermi c’era l’«Asd Mai Domi» con il presidente Fulvio Marchesini: il loro aiuto, per la mia avventura, è stato fondamentale. Mi hanno aiutato in quello che per me era un momento delicatissimo: non è stato facile lasciare la mia isola e andare in un luogo in cui fondamentalmente sei considerato un «terrone», ma quella terra mi ha dato anche le mie più grandi soddisfazioni sportive.
Dopo sei mesi e qualche match con i «Mai Domi» ho cambiato di nuovo la mia destinazione, stavolta in provincia di Venezia, per la precisione a Santo Stino di Livenza, un paese davvero piccolo.
Ed è qui, dopo aver lasciato il mio cartellino da atleta con i «Mai Domi», che ho incontrato e trovato ad accogliermi il maestro Paolo Bonifacio (che è adesso il mio primo coach).
Pensate che per ben 4 mesi è stato lui a venirmi a prendere e a riaccompagnarmi a casa soltanto per farmi allenare, perché purtroppo ero senza auto e i paesini sono poco collegati in quella zona.
Con lui allenatore, e il continuo appoggio del mio team sull’isola ho conquistato il campionato nel Veneto per 2 volte, una volta nei senior (categoria che indossa il caschetto) e una volta negli élite, categoria che gareggia senza caschetto e per cui ci si può giocare anche il posto in nazionale, la Boxe olimpica per intenderci. Del resto, da buon terrone ho rappresentato il Veneto agli assoluti italiani nel 2015, purtroppo perdendo al primo match.
Da lì però ho iniziato ufficialmente la mia nuova avventura con lo «Sport Village Santamonica», società gestita da Paolo Bonifacio e Davide Giacomini, i miei attualiallenatori. Lo scorso giugno ho deciso di fare il corso da aspirante tecnico, per avere l’abilitazione all’insegnamento, anche se la strada da allenatore sarà difficile e piena di ostacoli soprattutto sulla nostra isola. Per me il pugilato è diventato il mio tutto, in una situazione in cui la lontananza da Ischia e dai miei affetti pesa moltissimo. Ma senza la Boxe mi sarei sentito perso: è stata la mia rivalsa sociale, ho potuto dire la mia in una regione molto ostica per noi del sud. Lo sport è stato il mezzo per migliorarmi come uomo nella vita.
Sport che allo stesso tempo odio e amo, perché la Boxe richiede tanti sacrifici, motivazione e autostima: credere in se stessi a volte è difficile e spesso questo viene confuso con la spavalderia.
In Veneto come atleta ho tante possibilità ma stare lontani dalla nostra isola non è semplice, e la Boxe mi aiuta ad aggirare questa mancanza, sperando di ritornare in un ufficio ischitano e sognare di aprire una palestra nel mio Comune dove poter condividere con chi vorrà la passione per la Boxe.
Questo viaggio mi ha fatto capire molte cose, oggi riesco ad apprezzare il tempo passato con la mia famiglia e i miei amici, e riflettere sul tesoro che abbiamo nella nostra isola. Per il futuro, il mio sogno oltre l’apertura di una palestra, sarebbe affermarmi in un palcoscenico importante come quello dei campionati assoluti. Ma in tutti i casi sono felice di aver avuto l’occasione di realizzare le mie aspirazioni, rispedendo… al mittente i pugni ricevuti, con gli interessi; e di aver creduto in qualcosa: una vita senza passione è una vita vuota!
di Antonio Calise