Ipomea o l'universo dei fiori
In alcune iconografie Aurora, la dea del primo mattino, appare sul suo carro mentre sparge petali variopinti, annunciando la nuova luce del giorno. Nelle immagini delle quattro stagioni, la Primavera è una donna che porta dei fiori o che li dissemina sui prati, mentre nelle illustrazioni che riproducono i cinque sensi, l'olfatto può essere raffigurato con una composizione di corolle odorose o con una figura che regge in mano o che annusa boccioli profumati.
All'immagine del fiore sono state associate nelle epoche più disparate concetti di candore e bellezza. Il culto di queste meravigliose creature della terra e dell’acqua travalica i tempi e i confini territoriali. Espressione di fulgida e aristocratica avvenenza, i fiori sono parte integrante delle culture dei quattro angoli del globo. Impareggiabili ambasciatori d’emozioni, simboli per antonomasia dell’effimero, della magnificenza sfuggente e della grazia destinata a durare lo spazio di un sospiro o poco più, gli elementi della sfera vegetale racchiudono tra petali e boccioli la pura essenza della serenità. La magnificenza che si sprigiona dalle delicate corolle suscita sentimenti inebrianti.
Un ventaglio di sensazioni ed emozioni fruibili in tutto il proprio entusiasmante splendore grazie a Ipomea del Negombo, la celebre mostra mercato di piante rare e tropicali incastonate nell’incantevole parco termale della baia di San Montano, che offrirà dal 22 al 24 maggio l’opportunità di giovare di rare bellezze floreali ai numerosi turisti che affolleranno l’isola a fine maggio, in concomitanza con la dodicesima edizione dell’evento.
Ipomea rappresenta una celebrazione della natura e dell’inestimabile universo di fiori e piante che, con l’arrivo della Primavera, esprimono integralmente il proprio eccezionale incanto.
Per l’occasione la Baia di San Montano diventa uno scrigno di profumi ed essenze, un ventaglio colorato da migliaia di corolle provenienti dalle preziose collezioni di rarità esotiche di tutto il mondo. Un tripudio di colori ed effluvi si materializza nei pressi dei numerosi stand allestiti da fitologi e vivaisti specializzati, profondi conoscitori di piante meravigliose provenienti dalle più disparate fasce climatiche che caratterizzano il pianeta.
L’imperdibile esposizione floreale prende vita nella stupenda cornice del parco termale del Negombo dove il trionfo di colori, le emanazioni di spuma salmastra e il verde lussureggiante esaltano un’ambientazione unica, ricavata dalla dedizione e l’impegno del duca Luigi Silvestro Camerini che in questa baia individuò la residenza ideale per la propria collezione di stupori naturali, adattati nel tempo al placido clima della baia di Lacco Ameno e portata avanti da Marco Castagna, curatore del Negombo.
In questo angolo di paradiso dell’isola d’Ischia, specie esotiche provenienti dall’Asia e dalle regioni meridionali del continente nero condividono lembi di terreno con i tipici ceppi di macchia mediterranea che caratterizzano la flora dell’isola. Un connubio naturale reso possibile dalla cura del paesaggista Ermanno Casasco che ha saputo sapientemente coniugare espressioni diverse della natura in un armonico equilibrio.
Regine della manifestazione saranno delle rarità che hanno suscitato grande sorpresa a livello internazionale, come ad esempio gli agrumi che popolavano la Firenze dei Medici a ridosso tra XV e XVI secolo.
La collezione di agrumi pone le proprie radici nei giardini toscani delle ville medicee e restituisce gli originali aromi del rinascimento fiorentino. Un recupero reso possibile dalla solerte dedizione di botanici e appassionati che attraverso lo studio della trattatistica e della fitologia sono riusciti a recuperare le varietà di agrumi storici ormai persi nell’oblio del tempo. Protagonista assoluto del lavoro di filologia botanica è la “Bizzarria”, primo attore della collezione medicea: una particolare chimera vegetale che racchiude al suo interno le caratteristiche dell’arancio amaro, del cedro e del limone, peculiarità che esplodono in un tripudio di colori in un ventaglio cromatico che abbraccia il giallo, l’arancione e il verde. Una rarità botanica creduta perduta per oltre un secolo e recuperata agli inizia degli anni ’80 dal lavoro di Paolo Galeotti, responsabile del giardino della Villa Medicea di Castello che ne ospita diversi esemplari.
Altro pezzo forte dell’esposizione sarà l’Attacus atlas, la bellissima farfalla dall’apertura alare record di 30 centimetri, un’ampiezza che la incorona come esemplare più grande del mondo e che sarà esposta come preludio della nuova esposizione di farfalle provenienti da tutto il pianeta in preparazione per la manifestazione dell’anno prossimo, un’edizione che si preannuncia ricolma dai variopinti e sgargianti colori che caratterizzano la biodiversità di questi meravigliosi ed effimeri insetti. È c’è spazio anche per i palati forti con l’esposizione a Ischia del peperoncino più piccante al mondo, un’esplosione fiammeggiante che metterebbe a dura prova anche il più intrepido degli assaggiatori.
Ipomea del Negombo si riconferma anche quest’anno palcoscenico d’eccezione per uno spettacolo di fiori e piante che non mancherà di suscitare il vivo entusiasmo di ospiti e residenti piacevolmente colpiti da uno spettacolo di tinte e odori dalle più disparate fogge e colori, una rarità per gli amanti del bello che non possono lasciarsi sfuggire l’occasione per esplorare le svariate sfaccettature floreali protagoniste della dodicesima edizione di Ipomea. Un’esposizione di grande pregio che esalta i sensi e l'anima.