Le Ninfe della Salute
«Ogni malattia ha una causa naturale e può essere curata con mezzi naturali e riconoscibili»
Ippocrate 460 a.C.
Già 2.000 anni fa, nel Parco Idroterapico di Nitrodi, a Buonopane, nella frazione del Comune di Barano, si praticavano quelle che oggi conosciamo come cure termali.
Ne hanno beneficiato Greci e Romani, come il medico subalpino Menippo, uno tra i più autorevoli, per saltare a piè pari alla fine degli anni ’60, quando il Cavaliere Angelo Rizzoli commissionò delle ricerche al Professore Massimo Mancioli per lanciare la cura idroponica. Dopo secoli bui, in molti hanno continuato a decantare le virtù legate a queste acque come Giulio Iasolino, Venanzio Marone e Chevally De Rivaz.
Incastonata come un’oasi li dove non te l’aspetti, la Fonte di Nitrodi si trova in un comune interno, poco turistico, costellato da abitazioni e verde, a duecento metri sul mare. E’ qui che rivive il culto antico legato alle acque terapeutiche di Ischia, come testimoniano i preziosi rilievi votivi marmorei dedicati ad Apollo e alle sue Ninfe, custoditi nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli e all’Hermitage di San Pietroburgo e che è possibile osservare da vicino grazie ad alcuni calchi a Villa Arbusto, a Lacco Ameno.
Un’ampia vetrata e le maioliche che raffigurano le Ninfe mostrano le antiche bocche che appoggiano su intagli di pietra, che risalgono probabilmente al periodo pre romano. Dalla sorgente scende copiosa l’acqua, circa 12 mila litri all'ora, senza subire alcun trattamento chimico e fisico, pompata solo per essere distribuita alle docce.
Sono tanti gli avventori che percorrono da Aprile a Novembre la lunga gradinata che porta a cul-de-sac all’ingresso del Parco, si parla di ben 16 mila presenze l’anno.
A Nitrodi non c’è la pretesa di stupire con giochi d’acqua, piscine olimpioniche, rinvigorenti e moderni idromassaggio: ad abbracciare l’ingresso con il solarium, gli spogliatoi, le docce terapeutiche e le sedute per getti d’acqua localizzati, c’è il giardino nato cinque anni fa per riportare in vita quello che i Romani chiamavano “boschetto sacro”. Grazie all’ingegneria naturalistica, i visitatori godranno di questo paesaggio arroccato e articolato a terrazzamenti, ridisegnato con un sentiero costellato da piante aromatiche, per lo più mediterranee, e da indicazioni, come quella del “Flusso di Giovinezza”, che promettono di essere sulla “strada” giusta.
Grazie all’Aromaterapia e alla Fitoterapia, infatti, è possibile combattere e prevenire diverse patologie sia del sistema respiratorio che del metabolismo di base.
Durante la visita potreste incontrare, avvolto nel suo accappatoio in pausa, anche il suo Direttore, Giuseppe Di Meglio, che sarà senz’altro ospitale nel raccontarvi storie di guarigioni, curiosità e aneddoti che legano molte persone a questo luogo. E’ proprio lui a mostrarci come sfregare le mani sulla pianta di rosmarino e massaggiare il torace, dal basso verso l’alto, come rinvigorente, rivitalizzante, tonico, mentre il timo poco più in la, viene inalato, ed è utile, ci spiega, per le vie respiratorie. Non manca anche la salvia che strofinata sui denti sanifica il cavo orale.
L’acqua di Nitrodi è portentosa, ha qualità trofo - cicatrizzanti a livello cutaneo e cutaneo - mucoso, ideale per curare tutte le infiammazioni dell'apparato gastrointestinale. E’ un’acqua ricca di bicarbonato che agevola la digestione e regola l'acido urico. Non bisogna meravigliarsi dunque se sono in tanti a portarla con delle taniche a casa per berla quotidianamente, a farne richiesta spesso sono persino i turisti lontani.
Una giornata tipo, fino al tramonto, trascorre veloce. Ci si crogiola al sole per asciugarsi, come consigliano, tra una doccia e l’altra, con l’avvertimento di non usare shampoo e altri prodotti chimici. Chi lo desidera può coccolarsi con trattamenti al viso e al corpo, l’agopuntura e da quest’anno con massaggi ayurvedici all’aperto, in una piazzola panoramica che sarà allestita per l’occasione.
Per dissetarvi in un chioschetto di legno, troverete la coppa di Nitrodi, una ceramica ischitana personalizzata, in cui vi verseranno wellness cocktail preparati con ingredienti a “chilometro zero”, colti da Pasquale, il barman, poco prima di finire nella centrifuga.
Mentre gli ospiti assistono al matrimonio tra Miele d’Ischia, limone, menta e gel d’Aloe, che impreziosiscono la già ricca acqua di Nitrodi, osserviamo Pasquale intrattenerli con un sorriso e qualche battuta. E’ curioso sapere che prima di cominciare questo lavoro preparava ottimi Cocktail Martini, Negroni Sbagliati e bombe superalcoliche. La sua vocazione è cambiata totalmente e viene soddisfatta da questi infusi terapeutici dedicati ad Apollo e alle sue Ninfe. Nulla s’inventa o s’improvvisa, gli abbinamenti sono stati studiati dal professore Giuseppe Sollino, Direttore Scientifico del Parco.
Impossibile dunque ordinare una birra o una Coca Cola, è più probabile che vi fermiate a sorseggiare un Infuso di Venere o quello dedicato ad Apollo, incuriositi dalla Cascata di Rose, da un Green Smoothie o da granita al rosmarino quando farà più caldo.
A Nitrodi si mangia, dunque, si beve e ci si cura. Accanto all’ Elisir d ‘Aloe, Pasquale vi proporrà le foglie sventrate dal suo prezioso gel per massaggiare il viso, ma è disponibile al pubblico anche una linea di prodotti estetici e curativi, insieme alle acque di profumo, preparati con materie prime italiane certificate e arricchite in primis dall’acqua di Nitrodi.
Qualche estate fa, come ci raccontano, qui è arrivata una troupe di Giapponesi intenta a girare una fiction nelle destinazioni termali europee, che permettevano, secondo lo storybord, a un brutto e ricco nipponico di tornare in patria bello e irriconoscibile. Che faccia questi miracoli difficile dirlo, tutto il resto si può toccare con mano, quindi buon ozio!