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Museo Archeologico
di Pithecusae
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Preistoria | *VIII-VII sec.* | VI-IV sec. | Età Ellenistica | Età Romana |
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Nella vetrina 14 della sala 2 sono esposti i materiali importati da regioni italiane. In Italia i Pitecusani intrattenevano relazioni commerciali con la Puglia, la Calabria ionica, la Sardegna e, soprattutto, con l'Etruria meridionale, il Lazio e la vicina Campania.
Tali relazioni sono documentate sia da oggetti importati da queste regioni e rinvenuti ad Ischia, sia da ceramica di produzione locale pitecusana (e anche da ceramica euboica) esportata in alcune di queste stesse regioni.
Dalla Puglia, ed in particolare dalla Daunia (Puglia settentrionale), provengono alcuni vasi dipinti nello stile geometrizzante caratteristico di quella regione, rinvenuti nella necropoli, come la brocchetta sporadica (inv. 168909) e l'anfora daunia, completamente integrata, utilizzata come sepoltura ad enchytrismos (inv. 239078, tomba 735).
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Brocchetta daunia con decorazione geometrica dipinta, dalla Puglia. Dalla necropoli, Valle di S. Montano (Lacco Ameno). Fine VIII sec. a.C. VETRINA XIV |
I frammenti provenienti dalla stessa Puglia o forse dalla Basilicata, dallo scarico Gosetti, sono invece dipinti nel tipico stile c.d. "a tenda", e sono databili tra la fine dell'VIII ed il VI sec. a.C. (inv. da 170136 a 170138).
Dalla Calabria ionica proviene l'askòs (inv. 167440) esposto con il corredo della ricordata tomba 325 (vetrina 14), di cui fa parte.
Caratteristiche del Lazio e dell'Etruria meridionale sono le anforette di impasto fine scuro, lavorate a mano, decorate sul ventre con una doppia spirale incisa .
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Anforetta con decorazione incisa a spirali, dall'Etruria meridionale. Dalla necropoli, Valle di S. Montano (Lacco Ameno). Fine VIII sec. a.C. VETRINA XIV |
Un esemplare (inv. 239079), proviene dalla tomba a cremazione 944, del Tardo Geometrico I, dov'è associato con un aryballos orientale (inv. 239082) ed uno skyphos frammentario del tipo c.d. "Thapsos" con pannello (inv. 239081); un altro (inv. 166706) dalla tomba 159, del Tardo Geometrico II, del cui corredo fanno parte anche un aryballos K.W. (inv. 166708) ed uno del Protocorinzio Antico (inv. 166706).
La presenza di queste anforette ed i loro contesti nella necropoli pitecusana sono una chiara testimonianza del ruolo svolto da Pithecusae, per tutta la seconda metà dell'VIII sec. a.C., come cerniera tra l'Oriente e l'Occidente,
Sempre dall'Etruria provengono alcuni frammenti di kantharoi in bucchero, la cui presenza tra i materiali dello scarico Gosetti rivela l'esistenza, ancora nel VI sec. a.C., di scambi commerciali tra gli Etruschi ed i Greci di Pithecusae. I frammenti sono tutti pertinenti a kantharoi del tipo più antico, contraddistinto dalla presenza della carenatura all'attacco della parete; quest'ultima presenta la tipica decorazione impressa a stampiglia, con piccoli solchi (inv. 170122) o cerchietti impressi (inv. 170123, inv. 170127).